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Il Consolidated Vultee XB-32 Dominator – V. de Santis

Questo velivolo doveva costituire un vero e proprio salto tecnologico. Nella richiesta erano ipotizzate prestazioni che allora sembravano assoluto futuro. Il velivolo doveva essere capace di volare più in alto, più velocemente e più lontano di tutti i velivoli allora in servizio. Doveva essere un velivolo che utilizzasse le ultime scoperte tecnologiche in fatto di automazione, di abitabilità ad alte quote per tempi elevati e di costruzione delle strutture. Dalla competizione, alla quale parteciparono le quattro maggiori case produttrici del periodo – Lockheed, Douglas, Boeing e Consolidated – emersero due velivoli. La Superfortezza della Boeing, il B-29, e il meno conosciuto Dominator, il B-32 della Consolidated. In questo scritto cercherò di ripercorrere la storia di quest’ultimo velivolo. Buona lettura.

L’XB-32 venne ordinato nel settembre del 1940, un mese dopo l’XB-29. Questo velivolo si rifaceva allo stesso concetto ispiratore della Superfortezza. Anche il Dominator doveva essere dotato di una cabina pressurizzata e di torrette a controllo remoto. La designazione di progetto della Consolidated era di Model 33. Ne furono ordinati tre prototipi.

Il velivolo per alcuni aspetti si rifaceva al più piccolo B-24. A differenza di questo il nuovo progetto aveva una ala sottile caratterizzata da un forte allungamento. Questa ala passava sopra il capace vano bombe. Il carrello principale si ripiegava nelle grandi gondole motori interne. Il primo esemplare effettuò il suo primo volo il 7 settembre 1943, precedendo di due settimane il primo volo dell’XB-29.
L’XB-32 presentava un muso sferico, simile a quello del B-29, e una coda con doppia deriva. Sul secondo prototipo, che volò il 2 luglio 1943, il muso venne modificato ed assunse una forma più tradizionale, con la cabina spostata all’indietro e dotata di parabrezza a gradino, come sul B-24. Sul terzo prototipo, primo volo il 9 novembre 1943, venne invece inserita una coda monoderiva,con un timone molto grande, che caratterizzerà il velivolo. Venne anche eliminato il complicato sistema di armamento a controllo remoto, che venne sostituito con delle torrette tradizionali. Queste erano disposte nel seguente modo: due torrette erano sul dorso, una torretta era in posizione ventrale ed una in coda. Ogni torretta era armata con 2 mitragliatrici Browning da 12,7 mm.

Alla fine del 1943, a causa dei diversi problemi che aveva dato, venne eliminata anche la pressurizzazione. Per questo modello vennero scelti i motori Wright R-3350 Duplex Cyclone. A seguito delle estese modifiche effettuate su questo velivolo la designazione di progetto venne cambiata in Model 34. La scelta di eliminare la pressurizzazione limitò la quota operativa alla quale il bombardiere poteva operare. Non era più possibile raggiungere gli ipotizzati 9000 metri (30000 piedi).

I primi esemplari di produzione, una volta superati i diversi problemi che caratterizzarono il progetto, cominciarono ad uscire dalla ditta nel novembre 1944. Sebbene le prestazioni di quello che era diventato il B-32 fossero comunque notevoli per l’epoca, nei suoi vani bombe poteva ospitare 9072 kg di bombe, il Dominator pagava il ritardo con il quale era entrato in linea. Infatti quando la produzione iniziò il B-29 era già operativo sulle basi cinesi da più di otto mesi. Inoltre la Superfortezza, in ogni caso, forniva prestazioni ancora superiori a quelle del bombardiere della Consolidated.

Il B-32 fu comunque ordinato in un grande numero di esemplari anche se poi, alla fine del conflitto, solo 115 B-32 furono effettivamente consegnati e di questi solo 15 divennero pienamente operativi. Un solo Squadron da bombardamento, il 386° operante dall’isola di Okinawa, venne equipaggiato con questo velivolo. Due furono le missioni operative effettuate dal bombardiere prima della fine della guerra contro il Giappone, anche se il B-32 fu protagonista di quello che è considerato l’ultimo combattimento aereo della seconda guerra mondiale. Il 15 agosto del 1945 i due bombardieri, in missione di ricognizione fotografica su Tokyo, si scontrarono con 14 caccia giapponesi. Da due a quattro caccia, il numero non è certo, furono abbattuti mentre un membro dell’equipaggio di un bombardiere venne ucciso e altri due feriti. I B-32, seppur danneggiati, fecero comunque ritorno alla base.

Altri 40 B-32 furono consegnati come TB-32 ed erano destinati all’addestramento degli equipaggi. Con la fine del conflitto tutti i velivoli consegnati furono ritirati dal servizio.

Dimensioni B-32:

Apertura alare: m. 41,15
Lunghezza: m. 25,02
Altezza: m. 9,80
(Fonte: AAVV, (2000), Aircraft, Istituto Geografico De Agostini, Novara)

Bibliografia

AAVV, (2000), Aircraft, Istituto Geografico De Agostini, Novara
Gunston, B., (1990),
The Illustrated Encyclopedia of Combat Aircraft of WWII, Tiger Books Inernational, London