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Il Bluenose – A. de Lellis

La Nuova Scozia, è un lembo di terra a Nord Est del territorio canadese che affaccia direttamente sull’Oceano Atlantico. Quasi isolata dalla modernità delle metropoli americane, preserva in sé antiche tradizioni tipiche dei popoli nordici, con un’antica cultura marinara, fondata sulla pesca, una pesca che da sempre costituisce il maggior introito della regione, anche se viene effettuata in condizioni meteorologiche estreme, data la latitudine di quelle regioni. Per “scaldare” un po’ il clima tra i pescatori, ogni anno vengono indette varie tipologie di competizioni, a volte molto colorite, ma sempre molto sentite tra la popolazione dei pescatori.
Il trofeo Internazionale dei Pescatori, è appunto una di queste, gara velica, alla quale partecipavano barche puramente da pesca, governate dai pescatori, che con il lavoro da svolgere erano praticamente in allenamento continuo.
La storia del Bluenose inizia nel 1921, come risposta canadese all’ardente sconfitta subita nel trofeo da parte degli americani a bordo dell’Esperanto. Nel Marzo del 1921 viene varato questo schooner, nato dal progetto di William Rouè, dal nome singolare, che intende ricordare il naso paonazzo dei pescatori dovuto al freddo, secondo alcuni, o le tracce di colore lasciate dallo sfregamento sul naso, dei tipici guanti indossati dai pescatori, e colorati con una tinta naturale di colore blu, appunto.
Il Bluenose aveva delle considerevoli misure, specialmente la randa, rimasta per decenni la più grande del mondo nella sua categoria con i suoi 386 metri quadrati. Lungo ben 49 metri e largo 34 raggiungeva un’altezza di 38m per un pescaggio di 5. Con i suoi 22 uomini d’equipaggio, dislocava 258 tonnellate.
Appena varato, il Bluenose, iniziò a svolgere il suo compito principale per il quale era stato progettato, la pesca degli “scallops” un’ostrica tipica dei Grandi Banchi, riportando anche in questa attività delle vittorie in gare per il maggior quantitativo di pescato. Nello stesso anno dopo la stagione di pesca, in una memorabile gara, il Bluenose riportò il Trofeo dei Pescatori in Nuova Scozia, sconfiggendo l’americana Elsie a largo di Gloucester.
Da quel momento il Bluenose e il suo comandante Angus Walters, rimasero imbattuti per ben 17 anni, durante i quali imbarcazioni americane e canadesi, tentarono invano di strappargli il titolo, considerando sopratutto, che per tutto questo lungo periodo di tempo, l’imbarcazione continuò incessantemente l’attività di pesca, con il conseguente logorio dello scafo.

Alla fine del 2° conflitto mondiale, e con l’avvento dell’elica, i schooner da pesca vennero progressivamente radiati, e nonostante il parere contrario della popolazione locale questo destino toccò anche al Bluenose, che fu addirittura venduto ad una compagnia di noleggio nelle indie occidentali, e dopo anni di duro lavoro e splendide vittorie un ingloriosa fine lo vide naufragare ad Haiti nel Gennaio del 1946.
Nata come operazione pubblicitaria di una distilleria locale, il 24 Luglio 1963 vide il varo del Bluenose II, fedelmente ricostruito sui progetti originali di Rouè, ed alla costruzione del quale parteciparono molti uomini del primo cantiere. In poco tempo, quest’imbarcazione divenne ambasciatore della Nuova Scozia, anche se non partecipò mai a gare ufficiali nel rispetto del suo omonimo predecessore.
Oggi per fortuna lo schooner è sotto la diretta amministrazione del Lunenburg Marine Museum Society, e fa bella mostra di se a Lunenburg, ed ad altre manifestazioni in giro per la costa orientale dell’America. La sua fama direttamente legata alle sue imprese, gli ha concesso il titolo di icona canadese, essendo stato riprodotto su tre serie di francobolli, e sull’odierna targa automobilistica della Nuova Scozia, e non per ultimo il suo profilo a vele spiegate, fa bella mostra di se, sulla moneta canadese da 10 cent.