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Calendario Rivoluzionario Francese – G. Centanni

Leggendo qua e la negli antichi documenti dell’epoca napoleonica sono stato incuriosito nel tempo dal particolare, e da noi distante, modo di indicare le date in fondo ad ogni scritto.

La rivoluzione francese infatti, oltre allo stravolgimento politico che aveva generato in Francia e nell’intera Europa, aveva dato luogo anche a radicali innovazioni in tutti i campi tra i quali meritano menzione il Sistema Metrico Decimale (Sistema Metrico Provvisorio – 1 agosto 1793) ed il “Calendario” introdotto dalla Convenzione Nazionale del 20 settembre 1793 ed utilizzato in Francia dal 24 Ottobre del medesimo anno fino al 31 dicembre 1805. Venne poi ripreso anche nel 1871 sempre per brevissimo periodo.
La Francia voleva affermarsi come uno stato laico ed il calendario rivoluzionario venne ideato per contrapporsi al calendario gregoriano strettamente legato al cattolicesimo.
Il calendario era diviso in 12 mesi da 30 giorni ciascuno (360 giorni) più altri 5 giorni, o sei negli anni bisestili, detti “Giorni Sanculottidi” per allineare il numero dei giorni all’anno astronomico.
Ciascun mese era diviso in tre decadi.
I nomi dei dodici mesi furono ideati dal letterato Fabre d’Eglantine e per la scelta questi fece riferimento al clima francese e ai periodi importanti della vita contadina.
Ed ecco di seguito riportati i pittoreschi nomi:

VENDEMMIAIO (22 settembre – 21 ottobre)
BRUMAIO (22 ottobre – 20 novembre)
FRIMAIO (21 novembre – 20 dicembre)
NEVOSO (21 dicembre – 19 gennaio)
PIOVOSO (20 gennaio – 18 febbraio)
VENTOSO (19 febbraio – 20 marzo)
GERMILE (21 marzo – 19 aprile)
FIORILE (20 aprile- 19 maggio)
PRATILE (20 maggio – 18 giugno)
MESSIDORO (19 giugno – 18 luglio)
TERMIDORO (19 luglio – 17 agosto)
FRUTTIDORO (18 agosto – 16 settembre)

I “Giorni Sanculottidi” di fine anno erano:

Giorno della virtù (17 settembre)
Giorno del genio (18 settembre)
Giorno del lavoro (19 settembre)
Giorno della opinione (20 settembre)
Giorno delle ricompense (21 settembre)
Giorno della rivoluzione (solo negli anni bisestili)

I giorni delle decadi erano così denominati:

Primidì
Duodì
Tridì
Quartidì
Quintidì
Sestidì
Settidì
Ottidì
Nonidì
Decadi

“IV- Il primo anno della Repubblica francese ha avuto inizio a mezzanotte il 22 settembre 1792, e ha avuto fine a mezzanotte, separando il 21 dal 22 settembre 1793.” (Art. 4 del decreto istitutivo). Ciò significa che non è sufficiente dire che per esempio il 2° anno della repubblica corrisponde al 1793, perchè esso è parte compreso nel 1793 e parte compreso nel 1794 a dipendere se l’evento ha una data compresa tra il 23 settembre ed il 31 dicembre oppure dal 1° gennaio dell’anno seguente fino al 22 settembre.
Il calendario venne adottato anche in Italia negli Stati creati da Napoleone anche se non mancò la immediata e ferrea reazione della chiesa. La motivazione era la troppo lunga durata delle “settimane” che lasciava troppo poco riposo ai lavoratori (un giorno ogni 10 invece che uno ogni 7). In realtà la Chiesa vedeva la sottrazione del calendario gregoriano come una perdita della sua influenza secolare sulla vita dei cittadini.
Di fatto l’utilizzo del Calendario rivoluzionario fu molto breve ma è facile trovare documenti, anche di vita quotidiana, che riportano tali bizzarre datazioni. Invito i lettori di questo articolo a ricercare la loro data di nascita . Lo scrivente ebbe i natali in Tivoli il quintidì della seconda decade del mese ventoso (ossia il 5 marzo). Sui documenti in realità venivano indicati i giorni fino al 30 come nei giorni nostri. Nel mio caso avrei potuto scrivere 15 ventoso 1969.