Gli alianti britannici Hotspur, Horsa, Hamilcar – V. De Santis

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25 Aprile 2008
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16 Maggio 2008
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Gli alianti britannici Hotspur, Horsa, Hamilcar – V. De Santis

Hotspur

Uno dei primi passi una volta presa la decisione fu quella di dotarsi di un aliante d’assalto la cui costruzione venne richiesta con la specifica X.10/40. L’aliante ipotizzato in questa specifica doveva poter trasportare otto soldati, pilota compreso, ed avere la possibilità di veleggiare per almeno 100 miglia (160 km) dopo essere stato sganciato ad una quota di 6.095 m (20.000 piedi). In risposta alla X.10/40 vennero presentati due progetti. La General Aircraft propose il GAL 48 mentre la Slingsby il suo Type 17. Alla fine venne scelto il GAL 48 e ne venne ordinata la costruzione. Il progetto della General Aircraft era un velivolo ad ala alta di costruzione completamente lignea. La fusoliera era una semi scocca con rivestimento in compensato. L’abitacolo, con cappottina ribaltabile, poteva ospitare solo il pilota mentre gli altri sette occupanti prendevano posto subito dietro di questo. L’aliante era dotato di un carrello a due ruote sganciabile che era utilizzato solo per il decollo. L’atterraggio sarebbe stato effettuato su un pattino posizionato sotto la fusoliera. L’entrata e l’uscita dal velivolo avvenivano per mezzo di un portello ricavato su un fianco della fusoliera. Il primo di due prototipi volò nel novembre del 1940 e le sue prestazioni furono però inferiori a quanto richiesto dalla specifica. In particolare il velivolo mancò di soddisfare la distanza coperta dopo lo sgancio. Con un carico di 1.565 kg riuscì a percorrere 72 miglia (134 km), distanza rilevante ma inferiore alle 100 miglia richieste. Non furono però le prestazioni a segnare il destino dell’aliante quanto la sua scarsa utilità operativa, a sua volta dovuta alle sue dimensioni.
Pertanto furono solo 18 gli Hotspur MK.I prodotti, dieci dei quali dalla General Aircraft e i restanti otto dalla Slingsby. In ogni caso lo sviluppo dell’Hotspur non venne arrestato. Infatti se come macchina da guerra non si era dimostrata molto utile, trovò una nuova vita come addestratore. L’Hotspur Mk.II, come venne designata la versione, venne realizzato in risposta alla specifica X.22/20. Le differenze con la precedente versione erano rilevanti. L’addestratore era dotato di un carrello fisso, l’ala aveva una apertura minore ed era dotata di alettoni modificati e di flaps. Il tettuccio ribaltabile era stato sostituito da una porta laterale e adesso l’abitacolo poteva ospitare in tandem l’allievo e l’istruttore. Inoltre la cappottina, ampliata, era ora dotata di telaio. La costruzione della versione Mk.II avvenne presso la Harris Lebus che in tempo di pace costruiva mobili in legno. In totale saranno 996 gli Hotspur Mk.II prodotti e tra questi uno venne costruito dalla Airspeed mentre il prototipo venne realizzato dalla General Aircraft trasformando un Hotspur Mk.I standard. L’ultima versione realizzata di questo aliante fu la Mk.III della quale furono costruiti 50 esemplari tutti ottenuti modificando degli Mk.II. La Mk.III si distingueva per la struttura di coda rinforzata da strutture che collegavano la parte inferiore di queste superfici con la parte bassa della fusoliera, per il gancio di traino posto sul muso e per dei veri e propri doppi comandi. Un ulteriore sviluppo, rimasto allo stadio di progetto, dell’Hotspur doveva essere costituito dal ”Twin Hotspur”. Questo aliante avrebbe dovuto essere formato unendo, per mezzo di una sezione alare rettilinea, due fusoliere dell’Hotspur Mk.II. Ogni fusoliera avrebbe mantenuto, a seconda della sua posizione, l’ala destra o sinistra. Anche la parte centrale delle superfici di coda sarebbe stata realizzata con una nuova sezione centrale, mentre ogni fusoliera avrebbe mantenuto sia il timone verticale che un piano orizzontale. Il Twin Hotspur avrebbe avuto una apertura alare di 17,65 metri e una superficie di 33,91 metri quadrati. Il peso a vuoto doveva essere di 1.456 chili e quello massimo al decollo di 2.926. Gli Hotspur verranno impiegati dalle Glider Training School 1,2,3,4 e 5. Inizialmente come velivolo trainante verrà usato il biplano Hawker Audax o il biplano Hawker Hector mentre in seguito verrà impiegato il monoplano Miles Master. In totale verranno costruiti 1.016 Hotspur.

Horsa

L’Horsa nasce in seguito alla volontà di acquisire un aliante che potesse trasportare 25 soldati + 2 piloti. Nel dicembre del 1940 venne emanata la specifica X.26/40 per un velivolo d’assalto multiruolo. Tra i vari progetti presentati quello della Airspeed risultò vincitore. Il nuovo aliante era il più grande velivolo che poteva essere trainato dai bimotori disponibili all’epoca. Ne venne quindi ordinata la produzione di sette prototipi. Il primo , matricola DG597, effettuò il primo volo il 12 settembre del 1941. Due furono assemblati dalla Fairey mentre gli altri cinque dalla Airspeed, che dal 1943 assumerà la denominazione di Airspeed Ltd. I primi due furono utilizzati per le prove di volo mentre gli altri vennero consegnati al British Army e vennero impiegati nello sviluppo delle tecniche di carico/scarico e per l’addestramento. Inizialmente l’Horsa doveva essere trainato dal Whitley V mentre dal 1943 divenne disponibile anche l’Albemarle. La prima mimetizzazione dell’Horsa era a due colori sulle superfici superiori e a strisce diagonali gialle e nere sulle superfici laterali e inferiori. La struttura dell’aliante era molto semplice sia come progetto sia come costruzione. L’aliante era ”scomposto” in trenta sottounità che venivano poi assemblate dalla Airspeed di Christchurch o dalle unità di manutenzione della RAF. La fase di produzione però si dimostrò problematica e non tanto per caratteristiche intrinseche del progetto ma più che altro per il fatto che la produzione dell’Horsa venne affidata a ditte che normalmente costruivano mobili e non a società specializzate in costruzioni aeronautiche. Tra le società coinvolte nella produzione vi erano la Austin Motor Co.,la Harris Lebus, che in tempo di pace produceva mobili. Doveva essere avviata anche una produzione in India presso la Tata ma in seguito l’intero progetto venne cancellato.
Come detto l’Horsa veniva prodotto unendo delle sottosezioni. La fusoliera, una semiscocca in legno, era suddivisa in tre sezioni principali. La parte posteriore dalla forma conica, una parte centrale cilindrica e la parte anteriore che comprendeva l’abitacolo e il portellone principale di carico scarico. La coda aveva una forma convenzionale con strutture di rinforzo e piani orizzontali posti a circa un quindi dell’altezza della deriva. L’ala era anch’essa suddivisa in tre sezioni. Una parte centrale, che si connetteva con la fusoliera, e due sezioni esterne. In queste sezioni erano montati gli alettoni e gli ”split flaps”. Sul ventre alare erano stati posizionati due aerofreni che venivano comandati per mezzo di cavi. Il carrello di atterraggio era del tipo triciclo con la gamba anteriore dotata di due ruote mentre le gambe principali erano dotate di una ruota singola. Queste unità erano collegate alla fusoliera per mezzo di una struttura incernierata dalla forma ad A. Questa struttura comprendeva anche gli ammortizzatori. Le gambe principali potevano venire sganciate in volo e, in questo caso l’aliante sarebbe atterrato su un pattino posto sotto la fusoliera e con il solo ausilio del ruotino anteriore. In realtà questa possibilità non venne quasi mai utilizzata in quanto i piloti preferivano atterrare sulle ruote, anche su terreni difficili, per sfruttare il loro maggiore potere frenante.
Il primo AS.51 di produzione (DP279), come era designato dalla ditta, effettuò il primo volo nel maggio del 1942 al traino di un Whitworth Whitley. L’aliante rivelò di possedere buone capacità di volo e si dimostrò molto maneggevole. Il Mk.I aveva i ganci di traino disposti sulle ali e quindi era necessario disporre di una cavo di traino con una biforcazione per il traino. La parte posteriore del velivolo poteva essere rimossa mentre sul lato sinistro era presente un grande portellone. La capacità di carico era di 25 soldati.
L’entrata in servizio dell’Horsa Mk.I avvenne poco tempo dopo e il primo impiego avvenne in una missione speciale effettuata in Norvegia nel novembre 1942. In questo caso vennero utilizzati degli Halifax per il traino e ogni bombardiere trasportò due alianti. In seguito venne impiegato durante le operazioni della notte che precedette lo sbarco degli alleati in Sicilia. Per questa operazione furono inviati in volo dalla Gran Bretagna trenta alianti e di questi ventisette giunsero a destinazione.
L’Horsa Mk.II, o AS.58, era la seconda versione del velivolo. La differenza principale era costituita dal muso incernierato che facilitava le operazioni di imbarco/sbarco di veicoli leggeri o di pezzi di artiglieria leggera, e dal gancio di traino singolo posizionato sotto il muso. dal 1944 si iniziò ad utilizzare un cavo di traino in nylon. Furono anche realizzate delle versioni specializzate che però rimasero, nella grande maggioranza, allo stadio di progetto. L’AS.52 doveva essere la versione bombardiere dell’Horsa. Il velivolo era dotato di un vano bombe capace di ospitare un carico bellico massimo di 3.629 chili o due bombe da 1.814 chili (4.000 lb) o quattro da 907 chili (2.000 lb). L’AS.53 era la versione trasporto veicoli in seguito sviluppata come AS.58 (Horsa Mk.II). Venne anche ipotizzata una versione, che non ricevette una propria designazione, motorizzata da due Armostrong Siddeley Cheetah da 375 hp ciascuno dell’AS.58. L’aliante verrà impiegato in tutte le operazioni che vedranno impegnate sul fronte europeo le truppe aviotrasportate britanniche della seconda guerra mondiale. Nelle operazioni che portarono all’attraversamento del Reno furono utilizzati 440 Horsa della 6^ Divisione Aerotrasportata. Oltre che dalle Forze Armate britanniche fu impiegato anche dall’USAAF, dal Portogallo e dalla Turchia. Le cifre totali degli esemplari prodotti non sono certe. Alcune fonti indicano come totale la cifra 3.799, secondo altre fonti 3.655, esemplari. L’Airspeed ne avrebbe prodotti 695 (470 Mk.I e 225 Mk.II), la Austin Motor Company 365 (300 Mk.I e 65 M.II) mentre 2.732 (1.461 Mk.I e 1.271 Mk.II) sarebbero stati prodotti da diverse ditte subcontraenti.

Hamilcar


Con l’avvento, avvenuto durante la seconda guerra mondiale, delle truppe aerotrasportate in Gran Bretagna si sentì la necessità di fornire a queste truppe, fondamentalmente fanteria leggera, un equipaggiamento pesante che permettesse loro di combattere contro le forze dispiegate dal nemico che potevano contare sui carri armati, l’artiglieria trainata o su semicingolati. Molti equipaggiamenti quali Jeep, artiglieria da montagna e cannoni controcarro erano relativamente leggeri e potevano venire trasportati dall’aliante d’assalto A.S. 58 Horsa. Nello stesso periodo erano in via di sviluppo altri equipaggiamenti di peso superiore, ma comunque aviotrasportabili come il carro leggero britannico Tetrarch, l’M22 Locust statunitense o l’onnipresente Universal Carrier. Per il trasporto di questi nuovi armamenti era però necessario sviluppare un aliante con capacità di carico superiore. Venne quindi emessa una specifica, X.27/40, volta alla acquisizione di un aliante capace di trasportare un Tetrarch o 2 Universal Carrier. Incaricata della realizzazione del nuovo velivolo fu la General Aircraft. Agli inizi venne realizzato un modello in scala 1:2, denominato GAL 50, per verificare i concetti alla base del nuovo aliante. Il primo volo del GAL 50 venne effettuato agli inizi del 1941. Dopo alcune prove venne sostituito dal GAL 49 che era in scala 1:1. Questo nuovo mezzo si presentava come un grande monoplano ad ala alta realizzato in compensato e tela. Il muso poteva essere aperto, facendolo ruotare su un lato, in modo da poter accedere al grande compartimento di carico realizzato nella fusoliera. L’abitacolo era posto sopra la fusoliera mentre il carrello era del tipo fisso. Per raggiungere la loro posizione i piloti dovevano salire fin sul tetto della fusoliera e camminarvi sopra. Ogni gamba era costituita da una struttura a V alla quale era collegata una ruota dotata di pneumatico a bassa pressione. In alto la V era fissata al ventre dell’ala e sostenuta dal longherone principale. Ogni gamba era dotata di un ammortizzatore oleopneumatico. Il primo dei due prototipi volò il 27 marzo del 1942 e il velivolo entrò in servizio all’inizio del 1943. Successivamente la produzione verrà effettuata da ditte subcontraenti o sussidiarie della General Aircraft. La produzione ammontò a 22 esemplari prodotti dalla GAL e 390 Hamilcar costruiti dalla BRC&W. Un successivo ordine per altri 290 esemplari venne cancellato agli inizi del 1945. La prima versione fu la Hamilcar Mk.I e fu impiegata in azione per la prima volta durante il D-Day. Ne furono impiegati 70 esemplari. Per il traino vennero utilizzati gli Stirling o gli Halifax dotati delle apparecchiature per il traino degli alianti. Successivamente vennero utilizzati durante l’operazione Varsity che ebbe luogo nel 1945. Durante l’impiego si scoprì che l’Hamilcar poteva trasportare anche il cannone da 40 mm Bofors, un cannone controcarro da 17 libbre completo di equipaggio e munizioni o due autoblindo. In seguito, con la specifica X4/44, verrà realizzata la versione Mk.X. In pratica altro non era che un Mk.I dotato di due motori e che doveva essere impiegato nel Pacifico durante le fasi finali del conflitto. Il prototipo, denominato GAL 58, differiva dall’aliante per la struttura rinforzata e per l’installazione di due motori Bristol Mercury 31 da 954 hp (711 kW) dotati di un elica tripala metallica a passo variabile. Ovviamente erano stati aggiunti anche i controlli per il pilotaggio e il serbatoio di carburante. Il peso era salito a 11.571 kg.

Il primo volo venne effettuato nel febbraio del 1945 e l’Mk.X si dimostrò capace di trasportare 3.171 kg di carico bellico con un peso massimo al decollo, effettuato autonomamente, di 14.742 kg. La velocità massima era di 233 km/h che scendevano a 193 km/h in crociera. Il raggio di azione era di 1.135 km che salivano a 2.696 con i serbatoi supplementari. L’Hamilcar Mk.X poteva anche decollare trainato da una altro velivolo, come fosse un vero e proprio aliante. In questo caso il peso massimo al decollo era di 21.456 kg mentre il rateo di planata era di 46 metri al minuto. Ne vennero ordinati 400 ma ne furono costruiti solo 22, tutti prima dell’agosto 1945. Il programma con la conclusione del conflitto venne cancellato e l’Mk.X non fu mai impiegato in combattimento.

Dimensioni e caratteristiche:

Hotspur:

Apertura alare: 13,99 m
Lunghezza: 12,11 m
Altezza: 3,30 m
Peso a vuoto: 753 kg
Peso a pieno carico: 1.632 kg
Velocità massima: (veleggiatore) 145 km/h; (traino) 241 km/h

Horsa:

Apertura alare: 26,84 m
Lunghezza: 20,43 m
Altezza: 5,9 m
Peso a vuoto: 3.402 kg
Peso a pieno carico: 6.917 kg
Velocità massima: (veleggiatore) 161 km/h; (traino) 204 km/h

Hamilcar:

Apertura alare: 33,53 m
Lunghezza: 20,73 m
Altezza: 6,17 m
Peso a vuoto: 8.346 kg
Peso a pieno carico: 16.330 kg
Velocità massima: (veleggiatore) 301 km/h in picchiata; (traino) 241 km/h, (stallo) 105 km/h
La versione Mk. X era dotata di due Bristol Mercury da 965 hp.

Bibliografia:

AA.VV.,1995, CD-ROM: From Midway to Hiroshima, Maris Multimedia, Discovery Communication Inc.
Gunston, B., 1990, The Illustrated Encyclopedia of Combat Aircraft of WWII, Tiger Books Inernational: London