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La febbre delle scrostature

Ultimamente il modellista medio ha intrapreso la strada di terminare il suo modello con una quantità di scrostature ripartite per tutto il carro. Si sente motivato a fare questo seguendo la credenza che solo perché ci sono molte scrostature il mezzo sembrerà più usato e di conseguenza più reale, convertendo questo piccolo effetto in una crociata spietata che molte volte termina in una scrostatura gigante con carro e non il contrario. Nella maggior parte dei casi poi il modellista neanche sa di che colore può essere la scrostatura, di che forma e dove ubicarla e soprattutto in quest’ultimo caso vedremo che invece è la cosa più importante da sapere . Le scrostature equivalgono agli anelli della corteccia di un albero, attraverso le quali ci vengono trasmesse tante informazioni sul carro o sul veicolo. Non possiamo, ad esempio, fare delle scrostature ossidate in posti dove spesso c’è il passaggio dell’equipaggio e neppure potremo fare delle ossidazioni su un M113 poiché l’alluminio difficilmente si arrugginisce!

Comunque le scrostature vanno molto al di là dell’ossidazione o del logorio; essa si può mostrare in diverse maniere,come ad esempio a piccoli punti, a raggi longitudinali, a ghirigori, a placche ecc… e ognuno rappresenta un momento o una parte della storia del veicolo che stiamo riproducendo. Cosicchè la prima cosa che si deve fare è quella di meditare bene su questa fase: domandiamoci perché devo fare scrostature, dove le devo fare, e soprattutto devo confrontare il mio lavoro con le fotografie anche se non si tratta dello stesso veicolo. A volte questo lavoro può essere pericoloso perché, scoprendo delle scrostature su fotografie in bianco e nero, non distingueremo se sono ossidate o meno, o se si tratta di acqua o grasso; solo l’esperienza e il poter visionare delle foto a colori di cose equivalenti ci potrà dare la risposta. Molti modellisti anche affermati creano gli invecchiamenti seguendo una routine, utilizzando la stessa tecnica e gli stessi colori sopra qualsiasi veicolo, senza tener conto dei materiali reali su cui si sta lavorando e l’ interazione tra i vari colori. L’interazione di un colore è l’influenza che esso ha su un altro colore cambiando completamente il risultato finale. Per esempio, una scrostatura marrone scuro su un verde oliva sarà quasi impercettibile, ma sopra un veicolo con mimetica desertica avrà un forte risalto apparendo quasi nera. Nella tavola allegata vengono mostrati alcuni esempi più caratteristici di scrostature su differenti superfici.

1# Quando vogliamo rappresentare una sottile strusciatura, frutto delle vibrazioni o di piccole rocce, possiamo allora ricorrere a delle scrostature lievi scalfendo la pittura senza far apparire il metallo: apparirà quindi il colore base che in molti casi può essere rosso, grigio ecc.. ma quasi sempre il veicolo è ripitturato nello stesso colore e la scrostatura la potremo fare utilizzando il colore base schiarito leggermente. Questo tipo di invecchiamento è semplice da fare e non rischieremo molto poichè sono facilmente dissimulabili se non ci riescono bene. L’unica cosa è quella di prestare molta attenzione nel dove metterle e la forma che devono avere: devono avere forma regolare, tondeggiante, omogenea o ripetitiva; conviene farne sempre alcuni grandi ed altri più piccoli e dovrebbero sempre accompagnare una struttura del veicolo come ad esempio un volume, un meccanismo di apertura ecc.. mai dovranno essere posti in luoghi nascosti o protetti da colpi o sfregature.

2# La scrostatura con ruggine gocciolante è una delle più utilizzate dando una caratteristica di invecchiamento molto forte poichè una scrostatura per ossidarsi e per produrre questo gocciolio deve essere presente su veicolo da parecchio tempo.
Applicheremo quindi un color aranciato con una finissima linea nella sua parte inferiore che successivamente sfumeremo con acquaragia e pennello pulito. Una volta secco, applicheremo un color marrone al centro della scrostatura arancio. Questo esempio può essere utilizzato per fare veicoli abbandonati, in disuso o fuori combattimento.

3# Questa è invece la tipica scrostatura profonda utilizzabile sia nel deserto che in Russia. E’ una scrostatura ormai vecchia e si può realizzare partendo questa volta da un colore oscuro accompagnato da piccoli punti e picchiettature, dopo, e sempre al centro, applicheremo il colore aranciato lasciando intravvedere il colore anteriore. Questa scrostatura potrà essere riprodotta perciò con sfumature diverse a seconda che sia secca o umida. Per esempio una scrostatura calcinata dal sole del deserto apparirà più aranciata. l’altra in ambiente umido apparirà più rossiccia.

4# Questo esempio non è una vera scrostatura ma rappresenta lo sfregamento di un oggetto su una superficie impolverata.
Immaginiamo un piccolo veicolo, es. un Horch, di colore grigio in una calda estate russa. Al termine di una giornata di marcia, completamente impolverato, è costretto a nascondersi in un piccolo bosco. La sterpaglia sfrega la sua superficie impolverata e finisce per scrostare la stessa polvere. Altro giorno di cammino e altre sfregature superficiali e così all’infinito. Potremo simulare questo effetto con il colore grigio di base applicandolo a pennello sopra l’impolveramento dato in precedenza.

5# Scrostature dei colori: molte mimetiche si applicavano direttamente al fronte, a volte con colori buoni a volte con tutto ciò che si riusciva a trovare. Ovviamente questi ultimi non erano resistenti come quelli di fabbrica e si rovinavano con molta facilità soprattutto nei carri a fine guerra, nelle mimetizzazioni invernali o per i mezzi utilizzati nel deserto. Applicheremo quindi le scrostature dell’ esempio 1 # facendo trasparire, ad esempio, dal colore verde, il color sabbia tenendo presente che questo effetto dovrà essere fatto molto presto prima di filtri e lavaggi.

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6# In ultimo arriva l’abituale scrostatura dello Zio Verlinden nel suo periodo espressionista. La scrostatura metallica. E’ la cosa più difficile da riprodurre poichè un’applicazione di un colore sbagliato può far diventare il nostro mezzo un Carro del 3200 di un Warhammer di fantasia. Prendiamo ad esempio ancora una volta il nostro M113 del Vietnam: nella giungla era molto abituale
che la sterpaglia graffiasse lo scafo di questo APC, lo stesso equipaggio, per evitare lo scoppio delle mine si trovava molto spesso sul tetto del mezzo creando quindi queste scrostature. Per riprodurle utilizzeremo l’argento dell’ Humbrol (11) e lo mescoliamo con il verde per riprodurre direttamente le scheggiature controllando sempre l’effetto e mai esagerando; soprattutto bisogna sempre profilare gli spigoli e rendere le scrostature lucide.
Il mondo delle scrostature abbraccia molti terreni, e potremmo dedicarci un’intera vita modellistica senza aver completamente sviscerato il problema. Si può considerare questo come un effetto apparentemente insignificante, ma che dà moltissima vita al nostro carro, per questo forse quasi tutti i modellisti cercano di trovare nuove strade per riprodurloA volte risulta che la scrostatura che ci sembra più reale è il frutto di un equivoco o di un errore e il consiglio che si può dare in questi casi è quello
di continuare a provare senza aver timore iniziando sempre con una determinata struttura per poi completarla con piccole picchiettature; non si deve aver paura di fare grosse scrostature, la cosa che si deve fare è poi dissimularla con impolverature come si può apprezzare nelle foto dell’ M88 (le scrostature della cupola della mitragliatrice sembrano quasi ricoperte di polvere mentre vicino alle zone di sfregamento appaiono più pulite.
Un’ ultimo consiglio: guardare sempre la realtà che ci circonda come ad esempio una scavatrice, un vecchio segnale stradale, un urto su un’ automobile….. è qui la soluzione! E se guardiamo attentamente troveremo anche la maniera per riprodurla sul nostro modello.

L’articolo è del nostro amico MIGUEL JIMENEZ di Barcellona.
Si ringraziano per la collaborazione i nostri amici Spagnoli e il Webmaster Josè Amanguel Estrany