Il modellismo in piccola scala. Parte 2: Le basi della pittura di Dough Chaltry

Il modellismo in piccola scala. Parte 1: Le basi della costruzione di Doug Chaltry
8 Settembre 2012
Il modellismo in piccola scala. Parte 3: Altre considerazioni sulla pittura dei modelli di Doug Chaltry
6 Ottobre 2012
Il modellismo in piccola scala. Parte 1: Le basi della costruzione di Doug Chaltry
8 Settembre 2012
Il modellismo in piccola scala. Parte 3: Altre considerazioni sulla pittura dei modelli di Doug Chaltry
6 Ottobre 2012
Show all

Il modellismo in piccola scala. Parte 2: Le basi della pittura di Dough Chaltry

Dipingere i mezzi corazzati in piccola scala non è molto differente dal dipingere i modelli più grandi. Infatti la tecnica che uso per dipingere i miei modelli mi è stata insegnata, molti anni fa, da un modellista di mezzi corazzati in scala 1/35.
La principale differenza consiste nella minore tolleranza per gli errori. Nelle scale più grandi una piccola sbavatura fatta con il pennello può essere facilmente ricoperta o può non essere vista. Nelle nostra piccole scale queste sbavature diventano più evidenti specie quando si fotografano i modelli. Dato che dobbiamo fare delle foto molto ravvicinate l’intera immagine viene amplificata, errori compresi. Molte volte quando ho finito un modello penso che sia venuto piuttosto carino. Solo quando scatto le foto da postare sul mio sito mi accorgo che mostrano numerosi errori o mancanze che necessitano di un correzione.

Il consiglio più importante che posso dare per la pittura dei modelli è questo: usate una aeropenna. La finitura liscia che fornisce una aeropenna è difficilmente replicabile con un pennello. Ovviamente alcuni schemi mimetici e piccoli dettagli dovranno ancora essere dipinti a mano ma per il colore di base e per la tecnica di pittura che descriverò in seguito il modo migliore per realizzarla è con una aeropenna.

Dipingere un modello , passo – passo

Per far una dimostrazione della mia tecnica userò un kit in resina molto semplice. Il modello è una tankette polacca TKS prodotta dalla Al.By. Sul sito alla pagina http://www.onthewaymodels.com/reviews/ALBY/TKSrev.htm è stata pubblicata la recensione della costruzione con le foto del modello completo.

Passo 1

Il primo passo consiste nella preparazione del modello per la pittura. Per i kit in plastica ovviamente la costruzione dovrà essere quasi completata, con tutte le giunture stuccate e carteggiate. Per i kit in resina tutte le bolle dovranno essere state stuccate e carteggiate, tutte le sbavature rimosse e, di nuovo, la costruzione dovrà essere completata fino allo stadio della pittura. Lavate il modello in acqua saponata per togliere ogni residuo di polvere o grasso (in particolare le impronte delle dita si evidenziano benissimo sotto la vernice).

Passo 2

Dipingere il colore di base. In questo caso ho usato il Panzer Green che ha una tonalità verde oliva. Non ho conosco gli standard delle vernici polacchi quindi questo colore è il più vicino possibile al colore della verniciatura che ho visto su alcuni veicoli polacchi. Anche l’insieme ruote/cingoli, non visibile nella foto, è stato dipinto in verde. Lo schema mimetico tedesco a tre colori utilizzato nelle fasi avanzate della seconda guerra mondiale, che usa il giallo (Tan) come colore di base e con i colori aggiuntivi marrone e verde applicati sopra, è molto simile a questo schema polacco dell’inizio del conflitto. I veicoli polacchi usavano il verde come colore di base con i colori mimetici aggiuntivi che vi venivano applicati sopra.

Passo 3

Pittura dei colori mimetici. Ho visto schemi dipinti di veicoli polacchi con uno schema mimetico geometrico con separazioni nette e quindi voglio replicarlo su questo kit. Ho usato il Panzer Brown scuro (non il colore Panzer Rosso-Marrone ma quello più simile al marrone cioccolato) e il U.S. Desert Storm Tan. Di nuovo so che questi colori non sono autentici ma sono molto vicini ai dipinti che ho visto. Fate caso a dove la vernice marrone è schizzata e colata un poco. Questo verrà corretto con il colore della lumeggiatura.

Selezione dei colori

Quando arrivo alla scelta dei colori delle vernici che uso non sono un purista fissato e questo per diverse ragioni. Primo qualcuno veramente conosce come il colore attuale appariva 60 anni fa ? Sono sicuro che alcune persone risponderanno ‘’SI’’ e sono d’accordo che sempre più informazioni riguardanti gli standard delle vernici delle diverse nazionalità vengono scoperte ogni anno. Ma ci sono molte eccezioni alle regole. Secondo i produttori di vernici per il modellismo possono duplicare esattamente il colore originale ? Ho i miei dubbi. Terzo molte persone sono consapevoli che la vernice schiarisce con il tempo ma che anche, cosa che non è spesso citata nei manuali di modellismo, decolora. La sola aggiunta del bianco al colore base per schiarirlo non basta. Alcuni colori verdi schiariscono verso tonalità molto tendenti al blu. I beige (Tan) possono scolorire verso qualcosa che vira decisamente verso il giallo. Quindi non mi curo del fatto che il colore che uso non corrisponde esattamente a quello del corrispondente numero del Federal Standard o cose simili. Battersi per rendere il vostro modello la replica più esatta possibile è un obiettivo meritorio ma ognuno deve tracciare una propria linea tra quello che considera ‘’ragionevole sforzo verso la perfezione’’ e ‘’perdita di tempo’’.

Detto questo cerco di seguire queste linee guida generali. Per esempio il colore usato dall’Afrika Korps tedesco [apparentemente] ha una sfumatura giallastra molto forte sebbene non così gialla come il giallo Panzer usato in Europa. Quindi devo guardare per un Tan o un sabbia che tenda verso il giallo ? Il Desert Tan usato dai britannici nella Guerra del Golfo, della gamma acrilici della Testors, ha una tonalità molto gialla ma è ancora senza dubbio un colore Tan, non un giallo. Quindi il mio ‘’ ragionevole sforzo verso la perfezione’’ tende ad applicarsi alla descrizione generale del colore. Se un determinato colore è descritto come essere, per esempio, un verde-oliva tendenzialmente userò qualsiasi verde che abbia una tonalità oliva senza preoccuparmi dell’esatta corrispondenza agli Standard Ufficiali Statali.

Passo 4

Applicazione del lavaggio. Come detto nella pagina dedicata alla pittura con aeropenna, posso fare questo passaggio subito dopo avere dipinto il colore di base. Di solito nel tempo che ci metto a finire di pulire l’aeropenna, dopo avere spruzzato il colore di base, la vernice si è asciugata abbastanza per poter procedere direttamente verso il lavaggio. Queste due foto mostrano il modello subito dopo il lavaggio ed ancora umido.

Queste due foto mostrano il modello dopo che il lavaggio si è asciugato, cosa che richiede un paio d’ore al massimo.

Passo 5

La lumeggiatura. Fate caso a come mi sono preso cura delle macchie marroni e a come ho ricoperto tutte le sbavature indesiderate lasciate dal lavaggio.

Passo 6

Drybrushing. Per il Drybrushing ho usato un grigio chiaro perché mi sembra che si unisca bene con i tre colori della mimetizzazione. Questa fase mi da sempre l’impressione di essere quella più impressionante perché unisce tutte le cose insieme. Fonde tra loro i colori della mimetizzazione, completa l’effetto del lavaggio, aggiunge profondità al modello invecchiandolo, e tutto nello stesso passaggio.

Passo 7

Finito. Ho incollato i cingoli e la mitragliatrice. L’arma e la lama della vanga sono state dipinte in grigio scuro. Ho poi fatto un lavaggio con il nero e quindi ho fatto la lucidatura finale con una rimanenza di un metallizzante. Le ruote sono state dipinte nello stesso modo dello scafo mentre i cingoli hanno subito lo stesso procedimento della mitragliatrice più l’aggiunta di un lavaggio ruggine. Non sono completamente soddisfatto dei cingoli che mi sembrano essere troppo lucidi. Avrei fatto bene ad aggiungere più lavaggi con il marrone e il nero oltre ad un poco di gessetto per invecchiarli un poco di più. La volata è stata dipinta in grigio scuro, poi lavaggio di nero, lucidata con il metallizzante e quindi gli ho dato un paio di lavaggi con il ruggine.

Per preparare il veicolo per la sua conservazione o per l’esposizione uso una finitura finale opaca trasparente. Dopo effettuo i lavaggi e le lumeggiature ed applico le decal, se ci sono. Quindi passo il Dull Cote per sigillare le decal. Passare la polvere di gessetto dopo le decal è un modo eccellente di fondere i ‘’simboli’’ dentro ad un veicolo dall’aspetto generale ‘’sporco’’. Per quanto riguarda l’impiego della finitura trasparente opaca trovo difficile controllare le bombolette del Dull Cote della Testors. Ho provato a passarlo con l’aeropenna ma con scarsi risultati. Ho provato finiture opache trasparenti di qualsiasi marca sia riuscito a trovare, anche alcune pensate solo per il modellismo ferroviario. Ho scoperto, una volta ancora, che a funzionare meglio, che da la migliore ‘’opacizzatura’’, è la Polly Scale (o AeroMaster Warbird Acrylics) Clear Flat. Molte altre danno una finitura che sembra semilucida o satinata. Un avviso: NON usate il Tamiya Flat Base. Questo non è una finitura trasparente ma piuttosto un additivo che aggiunto ad altri colori li rende opachi. Non mi ricordo quando l’ho comprato. L’ho utilizzato su un Ki-44 Shoki in scala 1/72 e l’intero modello è diventato bianco come fosse ghiacciato. Sono riuscito ad eliminarne parecchio con un tovagliolo ma non sono riuscito ad eliminarlo del tutto da tutte le cavità o dalle linee di pannellatura. Adesso il modello sembra molto impolverato come se operasse da un campo nel deserto. Ma ha anche prodotto una pittura lavabile bianca invernale molto gradevole.

Questo è tutto. Certo questo è un modello semplice che ha reso facile la costruzione che a sua volta ha fatto si che l’articolo fosse semplice da scrivere. Ovviamente anche kit più complicati possono essere realizzati nella stessa maniera, anche se la tempistica delle singole fasi può cambiare a seconda della sequenza della costruzione (per esempio: prima o dopo aver incollato le ruote ed i cingoli)

Fonti: Foto e testo dell’autore. L’articolo originale si trova alla pagina http://www.onthewaymodels.com/articles/paintingbasics.htm del sito http://www.onthewaymodels.com/index.html. Si ringrazia per l’autorizzazione alla traduzione.

segue …