Autocostruire in scala 1/76 di Andy Lang – Parte 2 di 4

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Autocostruire in scala 1/76 di Andy Lang – Parte 2 di 4

Parte seconda – Dettagliare

1. La scelta del ”dettaglio” quale secondo articolo della serie può sembrare strana in quanto ho appena discusso di aspetti di base quali la costruzione delle sospensioni e simili. Comunque preferisco realizzare i dettagli mentre procedo nella costruzione. Ciò non deve suggerire che questo sia un lavoraccio – personalmente trovo che sia la parte più appagante della produzione di un modello. È difficile conoscere esattamente quale dettaglio può essere o non essere incluso su un modello in scala 1/76. Ci sono spesso delle valutazioni da fare tra costruire qualcosa leggermente fuori scala o non riprodurlo per niente. Di solito provo a riprodurre qualcosa nel modo più fine possibile e vedere se ha l’aspetto giusto.

2. Molti modellisti già conosceranno i materiali di base usati per il dettaglio: il plasticard di diversi spessori, il plastic rod e il plastic strip. Il metodo più utile per entrare in possesso di quest’ultimo è quello di comprare un pacchetto che contenga un assortimento di diverse sezioni o diametri. I tubetti in plastica hanno un enorme valore. Possono essere allungati su la fiamma di una candela nello stesso modo con il quale si realizzano con lo sprue le canne delle armi ed i tubi di scarico di piccolo diametro – se riuscite a fare bene questa cosa (a me non riesce). Potete sempre realizzare la giusta rastrematura per le canne delle armi. Non faccio un grande uso dello sprue stirato e preferisco usare un pezzetto di plastic rod da 10 thou che mi assicura, se è necessario produrne in quantità, un diametro più regolare. [In aggiunta con il filo di rame da 5 ampere che utilizzo quando è necessario ottenere curve secche o raggi in quanto il plastic rod sembra rifiutare queste forme]. Un attrezzo che non ho citato nel mio precedente articolo è una coppia di sottili pinzette con i becchi a punta – che sono molto utili per il lavoro di dettaglio.

3. È ovviamente poco pratico spiegare ogni tecnica usata nella fase di dettaglio – in quanto ogni modello è differente. Comunque intendo sottolineare le aree nelle quali c’è maggiore comunanza tra i diversi mezzi o che si ritrovano nella gran parte dei veicoli. Spero che potrete trasferire queste tecniche nei modelli che state attualmente realizzando. Un trucchetto generale: volevo consigliarvi di costruire una culla che sostenga il modello mentre lo dettagliate e rifinite lo scafo – questo minimizza la necessità di maneggiare il modello e il rischio di danneggiarlo quando il lavoro è quasi terminato. Se la culla è costruita in modo da non farla proiettare sopra i parafanghi può essere usata fino a quando i componenti delle sospensioni verranno montati.

Griglie motore

4. Un piccolo lavoro di dettaglio che incontrerete molto presto è la realizzazione delle griglie motore. Queste ricadono in due modelli generali: griglie a rete e griglie di ventilazione. Nessuna delle due è molto difficile da realizzare se si ci premunisce durante la costruzione e non si parte ad uno stato troppo avanzato. Un piccolo sforzo sulle griglie di ventilazione e sulle griglie a rete spesso porta un grande guadagno in quanto poche cose sembrano peggiori di un rettangolo dipinto di nero che di solito le rappresenta.

5. L’aspetto di ottone inciso ora significa che il tipo a rete è probabilmente il più facile da fare sebbene il design richiesto sarà imposto dal veicolo che state costruendo. Uso dei fogli di ottone finemente incisi della gamma Airwaves vendute tramite la ”ED Models”, meglio ancora, se riuscite a trovarli, sono le sottili reticelle metalliche vendute, credo, con il marchio ”Truckmaster”. Il modellismo in scala 1/76 non sembra richiedere un uso estensivo di ottone inciso, che compare ‘di rigore’ nelle scale più grandi, e personalmente lo trovo difficile da usare, ma per questi fogli di rete faccio una eccezione.

6. L’esatto design dipenderà dal vostro modello ma la rete può essere sistemata per stare sotto, a livello o sopra al cofano motore stesso. La costruzione inizia durante la realizzazione dello scafo (parte posteriore) quando le aperture quadrate sono state tagliate. Fate il taglio intorno alla griglia leggermente più piccolo, di circa un mezzo millimetro, della dimensione della griglia finita. L’interno dello scafo è a visibile da questa apertura e andrà dipinto in nero opaco. Sul T60 la griglia finita è leggermente più alta sopra il cofano motore e per simularla dovrà essere utilizzata una striscia di 20 thou. Il rettangolo di ottone inciso che rappresenta la griglia sarà incollato al suo posto usando una quantità leggermente superiore di supercolla. Completate la griglia con strisce di 10 thou disposte attorno a ogni angolo.

7. Le griglie di ventilazione sono più difficili da fare ma ancora una volta il risultato ripaga della fatica. La griglia di base è fatta con un sandwich di una striscia ampia e di una stretta di plasticard. Le strisce larghe rappresenteranno le griglie mentre quelle sottili le spazieranno alla giusta distanza. Lo spessore esatto dipenderà dal vostro prototipo ma uno spessore di 10 thou è un buon punto di inizio. Lo spazio tra le griglie comparirà solo se su tutti i lati sono state eliminate, prima di incollarle, le sbavature e se le strisce sottili sono ampie a sufficienza, cioè circa il 60 % della larghezza delle strisce più ampie. Si possono realizzare griglie di ventilazione sia verticali che angolate.

8. E’ importante prendere la giusta dimensione della griglia. La profondità sarà ovviamente quella che permetterà di montarle nello scafo. La lunghezza e la larghezza delle griglie dovrà avere esattamente la stessa dimensione delle aperture nelle quali si dovranno montare. Incollate uno spessore di 15/20 thou realizzato con plasticard alla fine del ”sandiwich” della griglie inferiori in modo che la facciata superiore del progetto della griglia resti sopra la parte anteriore dello spessore ed abbia lo stesso valore dello spessore del plasticard usato per le piastre della parte superiore dello scafo. La griglia così finita viene ora incollata facilmente nella zona tagliata in modo tale che la facciata superiore sia a livello con la parte esterna del cofano motore.

Parafanghi per i cingoli

9. La quasi totalità dei veicoli cingolati realizzati dopo il 1918 hanno una qualche forma di parafanghi e questi vengono ben riprodotti dal plasticard da 10 thou. Il metodo più semplice per rendere ogni cosa della stessa larghezza è tagliare una striscia di plasticard della lunghezza necessaria per realizzare tutti i pezzi necessari. In molti casi, nella realtà, questi parafanghi sono realizzati con sottili lamiere di acciaio ed hanno degli incavi di rinforzo stampati sopra. Ci sono un paio di modi con i quali riprodurre questi incavi. Il metodo più veloce è quello di intagliare il plasticard con un attrezzo per le incisioni o la punta di una lama del taglierino, eliminando ogni sbavatura una volta completato. Il metodo più difficile, ma decisamente più efficace, è realizzare i parafanghi con un sandwich di plasticard da 5 thou con la parte inferiore della lunghezza totale del parafango con delle sottili strisce incollate sopra lasciando lo spazio dove deve essere realizzato l’incavo.

10. Non è necessario segnare la posizione dei parafanghi sullo scafo prima di assemblarlo in quanto una linea realizzata con una matita viene facilmente rimossa durante la costruzione. Comunque non fatela fino a quando i componenti delle sospensioni sono stati aggiunti perché sarà poi difficile posizionare una riga sul fianco dello scafo. I parafanghi mentre asciugano dovranno essere sostenuti in posizione perpendicolare rispetto ai lati dello scafo. Molti veicoli hanno delle sovrastrutture o dei gavoni montati sopra i parafanghi. Il T60 ne ha alcune piccole. I lati verticali di questi elementi, se preparati in anticipo, possono essere usati per sostenere i parafanghi durante la costruzione. Nonostante alcuni veicoli, come la serie dei BT russi, abbiano dei parafanghi piuttosto ridotti, questi possono essere sostenuti durante la costruzione con delle sezioni ad angolo retto di legno balsa incollati ai lati dello scafo usando un nastro biadesivo (quelli di buona qualità sono piuttosto tenaci, quindi togliete parte della colla, premendoci poche volte le vostre dita sopra). I pezzetti di balsa possono essere rimossi una volta che la colla si è asciugata. Ovviamente questo non può essere fatto se le ruote sono già state incollate al loro posto.

11. Appoggiate delicatamente i parafanghi in posizione e verificate la loro posizione e il loro allineamento prima di far scorrere con un pennello la colla liquida lungo la giunzione. Strisce triangolari sono spesso necessarie per riprodurre le giunture a rete della sezione frontale dei parafanghi alle piastre dello scafo. Diversi veicoli hanno dei parafanghi arrotondati davanti e dietro. Curve morbide possono essere riprodotte premendo la plastica attorno ad una forma a disposizione, come la punta di una penna a sfera, fino a quando la curva desiderata non è stata ottenuta e riprodotta. Curve più pronunciate sono realizzate in maniera migliore ritagliando e carteggiando il profilo richiesto nella balsa e avvolgendoci attorno il parafango diritto piegandolo con dell’acqua bollente. I parafanghi con bordi arrotondati possono essere realizzati piegando il bordo esterno con la lama di un tagliabalsa fino a quando non si è ottenuto il profilo richiesto, sebbene la giuntura dovrà essere sostenuta dall’interno con piccole sezioni trasversali dalla forma quadrata di plasticard.

Rivetti

12. Le discussioni sui rivetti sono spesso quelle che creano più contenzioso tra i modellisti. La risposta migliore è che se questo compito è per voi nuovo provate una serie di metodi differenti per vedere quale vi si addice di più. Ovviamente se state provando per la prima volta è meglio scegliere un soggetto che abbia un numero ridotto di rivetti e sono solo pochi i veicoli che non hanno proprio rivetti. Le opzioni di base sono le seguenti:

a. Ignorare i rivetti finché non si arriva alla fase della pittura e quindi rappresentarli con un piccolo punto di vernice di color ruggine applicata con un pennello sottile. Trovo questo metodo insoddisfacente – è difficile da applicare in una linea diritta, è difficoltoso mantenere una dimensione uguale ed i componenti finali ottenuti appaiono bidimensionali – come per altro sono.

b. Tagliare via i rivetti disponibili da un kit di un carro (il kit Airfix del Lee/Grant è famoso per questo) usando un taglierino affilato e quindi prenderne uno alla volta – con la punta inumidita di un tagliabalsa – e applicarli sul vostro modello uno per volta usando la colla, quest’ultima spalmata in quantità piccolissime con un pennello sottile. Di nuovo, opinione personale, questo metodo non mi piace. Molti kits in 1/76 hanno dei rivetti con la forma di un piatto fondo ed è difficile tagliarli via in una dimensione utilizzabile.

c. Tagliare i rivetti uno per volta da un pezzo di plastic rod di 10 thou usando un tagliabalsa affilato, quindi prenderli e applicarli come per il metodo b. sopra discusso. Questo metodo non è particolarmente facile ma non è così male come sembra. Non create una ”zattera” con il plastic rod e incollatelo con un nastro biadesivo prima di tagliare via i rivetti in gruppi e può essere quasi impossibile farli girare di nuovo. Io lavoro su una rivista patinata e la sua morbidezza permette ai rivetti di non saltare via in tutte le direzioni se sono tagliati lentamente e con una lama affilata. Bagnate delicatamente la punta della lama del tagliabalsa per sollevare il rivetto. Una volta che la colla si è asciugata la testa del rivetto può essere delicatamente carteggiata utilizzando una carta abrasiva molto sottile per produrre una fila uniforme di rivetti.

d. L’ultima opzione è quella ben conosciuta di inciderli sulla parte opposta del plastic card usando un ago o un compasso. Questo metodo è decisamente più veloce del metodo b. o del metodo c. Ma ci sono una serie di problemi associati con questo metodo. Non è sempre semplice ottenere una linea ordinata di rivetti, e il rivetto deve essere inciso a sbalzo prima che la forma richiesta sia stata tracciata all’esterno del foglio di plastica – o la parte verrà distorta – e, infine, questa tecnica non può essere usata su fogli di plasticard dello spessore di 20 thou o superiore. Quest’ultimo punto significa che la costruzione base dovrà essere fatta senza il dettaglio dei rivetti quindi rivestita usando il foglio da 5 thou nel quale i rivetti sono stati incisi a sbalzo.

13. Come avrete probabilmente indovinato utilizzo il metodo c. sopra descritto e per me va bene. Qualunque tecnica usate non provate a fare troppi rivetti nello stesso tempo – punto a finirne trenta o giù di lì per ogni sessione e poi faccio qualcos’altro. Non segno la posizione di ogni rivetto sul modello con una matita ma li sistemo ad occhio. Ed è semplice se state lavorando lungo il bordo di un pannello o di una superficie come succede spesso. Una linea a matita aiuta se la linea dei rivetti corre lungo la metà di un pannello o di una superficie.

Altri dettagli

14. Molti veicoli hanno una qualche forma di tubi di scarico e questi possono essere realizzati con plastic rod o sprue con il tubo di scappamento realizzato con del tubetto sottile. Un tocco simpatico per realizzare la fine del tubo di scarico è quello di allungarlo con un tubetto di plastica che lo farà sembrare concavo. I tubetti in plastica possono essere delicatamente allungati su la fiamma di una candela nello stesso modo dello sprue. Molti veicoli, in particolare quelli del periodo degli anni’ 30 e ’40, hanno griglie o schermi montati sopra i silenziatori dei tubi di scarico. Queste possono essere realizzate con la stessa reticella di ottone della quale si è parlato in precedenza. Tagliate un rettangolo da un foglio di ottone, ammorbiditela su una fiamma e piegatela per dargli la forma esatta. Le sezioni ad ”U” possono essere create attorno ad un pezzetto corto di tubetto o di sprue. Se il vostro schermo ha degli spazi piegate l’ottone per dargli la forma aggiungendo un telaio fatto con platicard da 5 thou.

15. Le canne delle armi possono essere realizzate con dei tubetti di plastica o del plastic rod di spessore appropriato. Ho sempre affermato che si può riprodurre la rastrematura di una canna di un cannone di piccolo calibro – di norma il 37 mm in scala 1/76 – allungando un tubetto di plastica sopra una fiamma – un punto che non smetterò di ricordare è che è necessario assicurarsi che il tubetto allungato sia diritto una volta raffreddato – pochi carri hanno una canna del cannone curva … Canne di armi di calibro superiore in 1/76 possono essere create con un tubo di plastica senza la necessità di allungarlo e una rastrematura può essere realizzata su queste canne grattandole delicatamente con una lama di un tagliabalsa o con un ”collare” di carta abrasiva attorcigliata attorno al tubo.

16. Piccoli occhielli di sollevamento possono essere costruiti con filo di rame da 5 ampere attorcigliato attorno ad un chiodo. Tagliate l’occhiello insieme ad un piccolo tratto della sezione ripiegata, quindi incolate il tratto tagliato all’interno di un piccolo forellino realizzato sulla superficie del modello usando una goccia di supercolla. Occhielli più grandi possono essere realizzati con piccoli anelli che sono parte di molti figurini della Historex, anche se quesgto significa la necessità di acquistarli e trovarli – le varie componenti Historex sono di solito disponibili separatamente. ma non so se è questo il caso. Portelli di ingresso per l’equipaggio, per l’ispezione dei motori o sui visori possono essere realizzati direttamente dalla scarti di plasticard e di plastic rod da 10 thou. La configurazione di queste parti varia a seconda del mezzo.

17. I fari sono di solito un problema specialmente se è richiesto qualcosa di più di una pitturata superficiale di argento. Se i fari sono molto prominenti, come quelli del carro britannico A9, o Matilda I, bisogna effettuare ogni sforzo possibile per riprodurli in maniera adeguata. Il metodo descritto qui di seguito può creare parecchi problemi ma è molto efficace. Viene impiegato un pezzo di sprue trasparente che si trova in molti kit di aerei e in – pochi – kit di carri. Limate alla fine dello sprue il lato curvo della parte riflettente quindi carteggiatelo e lucidatelo alla finitura più liscia possibile. Quindi tagliate verticalmente attraverso lo sprue per produrre il faro che andrà montato sul veicolo usando sia un pezzetto di plastic rod o di sprue stirato o un telaio realizzato con filo di rame – vedete voi quello che sarà appropriato per il vostro modello. I due passaggi di finitura non devono essere per forza fatti di seguito ma devono essere portati a termine prima che il modello sia stato dipinto.

A questo segue:

a. Dipingere il lato opposto della parte argentata del faro.

b. Mascherare la parte anteriore del faro usando un fluido apposito o un cerchietto di nastro per le mascherature

18. Se quanto sopra suona difficile posso solo dirvi che lo è ! I fari fatti in questo modo sono molto fragili, specie quelli montati su una staffa di filo elettrico. Non penso che sia un metodo praticabile per i fari più piccoli di 1,5 mm di diametro e questi possono essere realizzati o adattati da quelli inseriti nei kit dei carri. Questi componenti, se lo desiderate, possono essere scavati e la parte riflettente può essere dipinta in colore grigio/argento.

19. Ci sono due modi per rappresentare i portelli chiusi ed i pannelli come quelli che si trovano sui cofani dei motori. Una strada è quella di incidere il bordo dei portelli con un attrezzo da incisione o con la punta di una lama di tagliabalsa. Questa tecnica è abbastanza ragionevole ma può essere piuttosto difficile incidere degli angoli arrotondati e forme irregolari. Inoltre può essere difficile nascondere le eventuali prove di un errore !! Un altro modo è quello di usare del plasticard da 5 thou. Incidentalmente se il portello è a livello con la carrozzeria non cercate di seguire la via più comoda cercando di rappresentare il portello stesso con il plasticard da 5 thou. E’ più realistico incidere la carrozzeria intorno al portello di 5 thou lasciando poi un piccolo vuoto che delinei il portello.

20. Queste sono poche tecniche che possono essere usate per dettagliare un modello autocostruito. Sono il primo ad ammettere che non sono la parola definitiva su questo soggetto e vi incoraggio a provare tutte le vostre idee. Potete poi scriverle in un vostro articolo !

Un’area del dettaglio che non ho volutamente trattato è quello della realizzazione delle sospensioni. Intendo discutere questo aspetto dell’autocostruzione in un mio prossimo articolo.

Segue …

THOU MM
5 0,12
10 0,25
15 0,37
20 0,50
30 0,75

Fonte

L’articolo originale è stato pubblicato sulla rivista Tankette edita dal MAFVA (http://www.mafva.net/). L’articolo tradotto è presente sul sito http://www.landships.freeservers.com/ alla pagina http://www.landships.freeservers.com/lang_on_scratchbuilding.htm. Si ringrazia l’autore e il presidente del MAFVA per l’autorizzazione alla traduzione.