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Austerlitz e l’Aquila del 4° Rgt. – G. Centanni

….”SOLDATS DU 4eme …. QU’AVEZ-VOUS FAIT DE VOTRE AIGLE? NE DEVIEZ-VOUS PAS TOUS MOURIR AVANT DE PERDRE VOTRE AIGLE ?” … Napoleone Bonaparte (….. “Soldati del 4°….che ne avete fatto della vostra aquila? Non dovevate morire tutti prima di perdere la vostra aquila?”….)

 

La battaglia di Austerlitz fu l’ultima e decisiva battaglia svoltasi durante le guerre napoleoniche della terza coalizione e che portò alla vittoria l’esercito napoleonico. Avvenne nei pressi della cittadina di Austerlitz tra l’armata francese composta da circa 73.000 uomini comandati da Napoleone ed una armata congiunta, formata da russi e austriaci e composta da oltre 80.000 uomini, comandata dal generale russo Kutuzov e dal comandante del contingente austriaco, il generale Franz von Weyrother.
La disfatta degli eserciti coalizzati fu la più totale. I rapporti delle perdite non lasciano dubbi.
Francesi:
Morti e dispersi 8.000
Soldati catturati 573
Cannoni persi nessuno
Bandiere e drappi 1
Russi e Austriaci:
Morti e dispersi 15.000
Soldati catturati 12.000
Cannoni persi 180
Bandiere e drappi 50

Il 2 dicembre 1805 alle dieci del mattino la divisione del Generale Vandamme attaccò l’altopiano di Pratzen. La brigata Candras composta dai Rgtt 4° e 28° della fanteria di linea ingaggia i reparti austro-russi di Miloradovitch. Separato dagli scontri dagli altri reggimenti francesi il 4° si trova da solo a far fronte alla carica di due squadroni della Guardia Russa a Cavallo che caricarono violentemente. Il maggiore Bigarrè ordina allora ai suoi soldati di formare il quadrato ma è troppo tardi ed il panico coglie i soldati sopravvissuti alle cariche.

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Il tenete russo Khmelev travolge il porta aquila ed il drappo del Reggimento cade a terra. Il corazziere russo Gavrilov salta da cavallo e raccoglie il drappo e lo porge al suo camerata Omeltchenko. Solo un istante perché un furiere francese uccide l’ufficiale e lo riprende immediatamente ma viene a sua volta ucciso. Nella confusione arriva un sottufficiale francese, il sergente maggiore Joseph Honorè Prèvost Saint-Cyr che riesce ad impadronirsi dell’aquila del suo reggimento. E la protegge fino allo strenuo delle forze. Riceve due colpi di sciabola sulla mano destra ed uno sulla mano sinistra, ma resiste ancora. Viene ancora colpito con ben cinque fendenti alla testa prima di essere abbattuto.

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L’aquila è perduta.
Terminati i fragori della battaglia, il nostro eroe ormai morente viene trasportato in ospedale e dato per spacciato, ma il guascone dalla pelle dura ben presto si rimette ed il giorno 1° ottobre 1806 Napoleone in persona, riconosciuta l’azione eroica, gli conferisce la decorazione della Legion d’Onore e lo nomina sottotenente.
Anche all’intero reggimento viene riconosciuto il merito sul campo di battaglia di Austerlitz ed il giorno 21 novembre 1806 Napoleone, dapprima molto contrariato dalla perdita dell’aquila, concede al reggimento un nuovo stendardo.

aquilaNel museo dell’Hermitage è conservata l’asta originale con l’aquila sottratte ai francesi il giorno della battaglia di Austerlitz, mentre la bandiera purtroppo è andata perduta, deteriorata dal tempo e dall’incuria all’interno della Chiesa dell’Annunciazione a Sanpietroburgo.