Rapide note sulla mimetizzazione dei carri della Prima Guerra Mondiale di Peter Kempf

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Rapide note sulla mimetizzazione dei carri della Prima Guerra Mondiale di Peter Kempf

Introduzione

Questo è un soggetto alquanto oscuro, se mai ce ne è stato uno. Non vuole essere un lavoro definitivo ma solo una semplice guida per coloro – se non per me stesso – che cercano di riprodurre questi veicoli tentando di non sbagliare troppo. Tutte le classificazioni ed i ”Modelli” sono solo un mio schema e servono solo a scopo didattico. Non hanno alcuna corrispondenza con la vita reale. Per quanto riguarda i colori questi sono solo una rozza approssimazione. Differenti partite di vernice, l’effetto del tempo, la polvere, l’usura, il clima, ecc. sono fattori che contribuiscono a rendere impossibile qualsiasi definitiva identificazione della tonalità. Chiunque ha visto dei veicoli militari in servizio attivo sa quanto questi possono differire nel loro aspetto.

La mimetizzazione dei carri britannici

Schema A (Battleship Camo – Mimetizzazione ”Nave Corazzata”): Completamente in Medium Grey Monocromatico

Questo è lo schema degli inizi, un completo Medium Grey o ”Battleship Grey”. Venne usato fin dall’inizio dell’autunno del 1916, prima che i carri venissero impiegati in servizio attivo per la prima volta (come tutti sappiamo a Flers, durante la Battaglia della Somme). Alcuni carri potrebbero ave usato questo schema in combattimento.

Schema B1 (Solomon Camo): Mimetizzazione ”Disruptive” di Sand, Brown e Black su Medium Grey

Questo era lo schema standard usato su molti carri durante la Battaglia della Somme dell’autunno del 1916. Venne ideato da un artista, Solomon J. Solomon, membro della Royal Academy, che in seguito prestò servizio nei Royal Engineers. I colori erano applicati a mano e gli schemi erano molto ”fantasiosi”. Così li descrisse il corrispondente del The Times, osservandoli per la prima volta il 13 settembre, solo due giorni prima della battaglia ”Le bestie sono completamente dipinte con le macchie di colore dei rettili, tonalità del serpente a sonagli e dell’iguana, con giallo, grigio opaco e nero e macchie di marrone.” Sembra che solo i Mark I avessero questa colorata mimetizzazione.

Schema B2 (Paving Camo): Mimetizzazione ”Disruptive” con Sand, Brown e Black su Medium Grey

Questo schema è una variazione dello schema standard introdotta subito dopo che i i primi carri erano giunti in Francia. Su ogni singola macchia di colore venne creato un bordo nero, che produceva, seguendo Fletcher ” una specie di folle effetto selciato”. Giudicando dalle fotografie questo schema non era uno schema di mimetizzazione standard. Lo schema B1 era più numeroso.

Schema C: Completamente in Dark Khaki Brown

Dopo la Somme, durante il 1917, lo schema colorato lasciò il posto ad un nuovo schema monocromatico in Dark Khaki Brown. L’ex carrista Mitchell scrive nel suo libro ”La mimetizzazione estremamente colorata venne abbandonata e tutti i carri furono d’ora in avanti in un colore marrone neutro”. Si deve tenere presente che si notano tracce di vernice su resti di carri riportati alla luce durante degli scavi, tracce che possono essere descritte come ”Dark Khaki”. Sembra che fosse questo lo schema di mimetizzazione usato fino alla fine del conflitto.

Schema D: Completamente dipinti in Sand

I veicoli impiegati nel Medio Oriente e nella Campagna della Mesopotamia sono noti per essere stati dipinti in un colore Sand. Citando Jaques van den Hutte: era più ricco di tonalità ocra dello Stone della Seconda Guerra Mondiale. Si può ottenere questo effetto con poco Giallo Ocra e marrone miscelati con il giallo-sabbia della gamma dei colori per i veicoli militari della Humbrol”. Consiglio: Le lettere erano in bianco sui veicoli in Khaki Brown e in nero su quelli dipinti in Sand. Penso che resta da provare che fossero dipinti in Sand i carri usati dai britannici nella Campagna della Palestina.

Fonti: Fletcher: “Landships” p.17, Fletcher “The British Tanks 1915-19”, p.54, 76, Pidgeon: “The Tanks at Flers” p.48, Mitchell: “Tank Warfare” p.45, Gibot-Gorczynski: “Following the Tanks” p.40, Jaques van den Hautte: “Military Model T” in Airfix Magazine April 1971.

La mimetizzazione dei carri tedeschi

Schema A: Completamente in Field Grey

Questo era lo schema di base usato dall’esercito tedesco durante tutto il conflitto. Il Field Grey era un grigio con una forte sfumatura di verde, tanto che all’inizio sembrava ”un verde scuro con un poco di grigio”, ma ”con l’utilizzo schiariva verso una tonalità più grigia e chiara identificata come Feldgrau (Hundleby-Strasheim).

Schema B1: Mimetizzazione ”Disruptive” con Red Brown e/o Pale Green su Field Grey

Questo schema è sempre in linea con le mimetizzazioni standard dell’esercito tedesco che consistevano in mimetizzazioni a tre colori, con i bordi, in generale ma non sempre, sfumati (Diapositive a colori di un A7V che all’inizio era mantenuto presso l’Aberdeen Priving Ground e carte di sigarette tedesche mostrano questi tre colori). Il verde sembra essere una specie di Pale Green o di verde medio – un’altra espressione usata lo indicava come ”Frosty Green” [Verde Brina]. Le macchie venivano realizzate sui grandi fianchi. Venne usato durante l’intero conflitto.

Schema B2: Mimetizzazione ”Disruptive” con Red Brown e/o Sand su Field Grey

C’è anche questa possibilità, perchè il colore Sand a macchie veniva usato anche su altri veicoli dell’esercito tedesco. Il colore sabbia sembra virare verso una tonalità gialla accesa (Hundleby parla di ”Clay-Yellow” [Giallo Argilla]). Usata durante l’intero conflitto.

Schema B3: mimetizzazione ”Disruptive con Red Brown, sand e Pale Green su Field Gray

Le macchie sono piuttosto piccole ed in una sorta di schema ”a trapunta”. Schema raro.

Schema B4: Mimetizzazione ”Disruptive” con Pale Green su Field Grey

Il colore verde veniva dipinto sotto forma di sottili fiamme verticali. Altro schema poco comune.

Schema C: Mimetizzazione ”Disruptive” con Red Brown, Pale Green, Sand e Black su Field Grey

Introdotto durante l’autunno del 1918 si differenziava dagli schemi precedenti non solo per il numero dei colori usati ma anche per lo schema. Se gli schemi iniziali che sono caratterizzati da macchie sfumate e screziate nel nuovo schema la pittura veniva applicata principalmente in bande verticali con bordi tra i colori netti e strisce di Black usate a volte come linea di demarcazione tra colori differenti.

Schema D: Mimetizzazione ”Disruptive” con Field Grey e Black su Brown Khaki

Era la mimetizzazione iniziale usata su carri britannici catturati, che utilizzava il Khaki britannico come colore di base sul quale si applicavano delle bande angolate e frastagliate di Fieldgrau bordate con strisce di Black.

Schema E: Mimetizzazione ”Disruptive” con red Brown, Pale Green, Sand e Black su Field Grey

Questo è stato lo schema standard successivo usato sui carri catturati. Chiamato ”Buntenfarben-Anstrich” consisteva di macchie di quattro colori – Red Brown, Pale Green, Sand e Field Grey – dalla forma arrotondata e di una stessa misura media, spesso separate da una sottile linea, nella realtà larga 5 cm, di Black.

Ricerche condotte da Mark Whitmore su ”Mephisto”, l’unico A7V ancora esistente e conservato in Australia nel Queensland Museum, hanno mostrato che su questo carro sono stati applicati almeno tre distinti schemi mimetici. Il primo, Field Grey monocromatico, applicato al momento della costruzione. Il secondo, realizzato prima che il carro entrasse in azione a St.Quentin, sembra essere ancora in Field Grey come colore principale ma con l’aggiunta di rozze strisce e macchie di altri, non specificati, colori. La terza mimetizzazione, dipinta tra l’azione di St. Quentin e la battaglia di Villiers-Bretonneux, vede l’applicazione predominate del Light Brown a macchie. L’analisi della vernice fatta dal Museo indica che era di scarsa qualità e che la copertura non durava molto nel tempo. Questo può spiegare, almeno parzialmente, perchè i testimoni dell’epoca nella quale venne catturato ”Mephisto” riportavano un colore indistinto.

Rainer Strasheim, uno specialista di fama mondiale sui mezzi corazzati tedeschi della seconda guerra mondiale, ha detto quanto segue:”Il grigio era IL colore dell’esercito tedesco. Di certo non il ”Panzergrau” della seconda guerra mondiale, o il ”Dark Grey” usato dall’artiglieria tedesca durante la prima guerra mondiale che può essere meglio descritto come un grigio medio, come Humbrol 87. Sui veicoli a motore veniva invece usato un colore ancora più chiaro, come Humbrol 40 o anche Humbrol 28. Inoltre il grigio su un componente dell’equipaggiamento di un produttore poteva cambiare considerevolmente nella sua tonalità nel tempo – a seconda della disponibilità della vernice. Inoltre non c’erano standard rigidi riguardo alle vernici quando l’equipaggiamento veniva accettato dall’esercito.

La domanda però rimane, cosa veniva usato sugli A7V ?

Il primo lotto ad essere prodotto (501, 502, 505, 506, 507) quasi certamente aveva come copertura una qualche sorta di verde scuro (Humbrol 91 o 86). Gli australiani hanno trovato resti di questo colore in alcuni angoli nascosti del 506 e di conseguenza ”Mephisto” è diventava sempre più verde scuro ad ogni strato di vernice che veniva applicato (la loro prima documentazione è la testimonianza di un testimone oculare che descrisse il colore come ”simile ad erba secca”).

I lotti successivi avevano un aspetto considerevolmente più chiaro quando arrivarono in Belgio (lo so che questa potrebbe essere solo una interpretazione sbagliata delle fotografie in bianco e nero) – ma con buona probabilità che questi (almeno due dei tre lotti) siano arrivati rivestiti in grigio. Almeno fino a quando non furono revisionati nelle officine di Charleroi mantennero il grigio come colore di base (forse gli equipaggi potrebbero avere aggiunto la mimetizzazione). Candidati ad essere in grigio sono gli scafi 503, 504, 525, 526, 527, 541, 541, 543, 560, 561 (alcuni di questi potrebbero anche avere avuto una finitura a due toni: Grigio Medio e Grigio Chiaro).

Dopo la revisione nelle officine però il colore di base doveva essere quasi certamente di una tonalità verdastra, come l’Humbrol 80 o 120, che veniva inoltre usata anche sui carri Mark IV catturati.”

Steven Zaloga scrive quindi nel suo ”German Panzers 1914-18 (Osprey New Vanguard 127)”:” il colore predominante della mimetizzazione dei mezzi pesanti tedeschi nella prima guerra mondiale era il feldgrau (Field Grey). Comunque l’esercito non faceva rispettare rigorosamente gli standard dei colori ed il field grey variava da un grigio medio ad un grigio scuro così come da un grigio neutro freddo ad un grigio che aveva una decisa tonalità verdastra, molto simile al colore delle uniformi. Fotografie dell’epoca degli stabilimenti Daimler suggeriscono che il primo lotto di carri A7V aveva una finitura in un colore scuro che è stato interpretato come un verde scuro, più facilmente sembra una sfumatura di field grey scura e decisamente verdastra. Il secondo lotto di carri A7V sembra possedere una finitura nel più comune field grey medio. Quando vennero consegnati al fronte i veicoli non avevano nessuno altro schema mimetico. La mimetizzazione iniziò ad essere applicata prima delle battaglie del marzo del 1918, probabilmente a Charleroi. I colori più probabili dovevano essere i colori argilla giallo ocra ed un rosso-marrone/marrone-cioccolato […] Le prove sono scarse e gli schemi applicati sui carri non sembrano rispondere ad alcuna istruzione ma sembrano essere stati improvvisati a Charleroi. Nel settembre del 1918 venne emanato un ordine per una mimetizzazione Buntfarben-anstrich (finitura multicolore), di solito composta dai colori ocra, rosso-marrone e verde scuro, a volte i colori erano separati da linee nere.”

Fonti: Hundleby-Strasheim p.198-216, “The Tankette” no.4 vol.31 p.13, no.1 vol. 9 p.8, Nash “German Artillery 1914-1918”, Schneider-Rasheim: “German Tanks in World War I”, Mark Whitmore: ”Mephisto” (book published by the Queensland Museum), Steve Zaloga: “German Panzers 1914-18” (Osprey New Vanguard 127).

La mimetizzazione dei carri francesi

Schema A: Dark Green monocromatico

Il Dark Green monocromatico venne usato durante l’intera guerra ma non era uno schema standard. Era il colore della comune finitura data ai carri dalle fabbriche. A volte quando i veicoli erano urgentemente richiesti al fronte non c’era tempo per mimetizzarli e quindi venivano impiegati in questo ”schema di fabbrica”.

Schema B1: Mimetizzazione Disruptive in Dark Green, Black e Brown su Sand

Questo colorato schema mimetico venne impiegato principalmente durante il 1917. Questo schema era veramente fantasioso – Steve zaloga lo defiunisce ”psichedelico” – con il nero che veniva a volte usato per delimitare i colori ma principalmente in strisce o ”fiamme” qui e là. Da notare che il Sand aveva una tonalità giallo crema chiaro.

Schema B2: Mimetizzazione Disruptive in Dark Green, Black e Brown su Sand

Durante il 1917 ed il 1918 furono usati gli stessi colori ma con una configurazione decisamente meno selvaggia. Prevalevano le forme più grandi, allungate e più angolate o semplicemente come strisce di Dark Green e Brown sulla base Sand. Il Black veniva usato come di demarcazione, a volte tra tutte le aree dei colori – nel caso di schemi con aree angolate più piccole aveva l’aspetto di una specie di pezzi di puzzle angolati – a volte solo tra alcune.

Schema B3: Mimetizzazione Disruptive in Dark Green e/o Brown su Sand

A volte il Black veniva eliminato e a volte veniva usato un solo colore sopra il Sand standard. Questa mimetizzazione più semplificata sembra essere stata usata principalmente durante le ultime fasi della guerra.

Fonti: “Zaloga: “The Renault FT Light Tank”, p.43, Zaloga: “The Tank with Ugly Feet” in “Military Modelling” no.13 vol.30 p.38-39, “Armoured Fighting Vehicles of the World”, vol.1 p.67.

La mimetizzazione dei carri russi

Schema A: Dark Green monocromatico

Sembra che durante tutto il conflitto sia stato usato una semplice colorazione in Khaki o in Drak Green monocromatico senza alcuno schema mimetico. Dopo la Rivoluzione del 1917 questo schema venne usato dalle Guardie Bianche durante la Guerra Civile. Esiste la forte possibilità che l’esercito zarista usasse anche lo schema B (vedi sotto) dell’esercito dei Soviet, quale per esempio il Light Grey monocromatico. Consultate anche questo articolo di Tom Hillman

Fonti: “Armada” no.14, “Armoured Fighting Vehicles of the World”, vol.1 p.11.

La mimetizzazione dei carri dell’Armata Rossa

Schema A: Dark Green monocromatico

I bolschevichi sembra che abbiano semplicemente ereditato lo schema usato dall’esercito zarista. (Ci sono alcuni suggerimenti che indicano che il tono del colore usato dall’Armata Rossa era più vicino all’Olive Green o all’Olive Drab, ma è solo provare ad indovinare)

Schema B: Light Grey monocromatico

All’epoca della Rivoluzione e della Guerra Civile lo schema Light Grey monocromatico era molto comune (Le Austin-Putilovs prese ai polacchi erano in grigio. Una Austin-Putilovs conservata al Museo Lenin di San Pietroburgo è dipinta in questo modo)

Schema C: Mimetizzazione Disruptive con Light Green sopra Dark Green

Durante le ultime fasi della Guerra Civile ed i primi anni di governo dei Soviet sopra il Dark Green standard veniva a volte dipinte a mano delle macchie irregolari di Light Green. Le macchie avevano un bordo secco ed una forma arrotondata simile a quella dei frattali.

Nei primi anni dello Stato sovietico non esisteva uno standard per la colorazione e per i vari simboli dei veicoli corazzati, oltre a quanto sopra menzionato. I carri erano dipinti un verde monocromatico o in uno schema mimetico a due o tre colori. I primi regolamenti furono introdotti solo nella primavera del 1927. Questi indicavano che tutti i veicoli corazzati della RKKA (Armata Rossa dei lavoratori e dei contadini) dovevano essere dipinti in un Light Olive Green e dovevano mostrare un solo simbolo che identificasse il veicolo e l’unità di appartenenza. Per i carri questo simbolo era un triangolo con all’interno un cerchio. All’interno di questo c’era un quadrato con un numeri romani. (I numeri che indicavano il battaglione, la compagnia ed il plotone erano codificati in questo modo: Primo = Rosso, Secondo = Bianco, Terzo = Nero. Citando dall’eccellente lavoro di Andrey Beskurnikovs and Mikhail Svirins ”The First Soviet Tanks (Armada Series No.1): ”Il colore del triangolo indicava il numero del battaglione nel reggimento, il colore del cerchio la compagnia nel battaglione e il colore del cerchio il numero del plotone. I numeri Romani (I, II, III) indicavano il numero del carro nel plotone. I comandanti di compagnia non avevano un numero o il quadrato. Non c’erano linee che separassero i differenti colori”. Era consigliato di mettere questi simboli sui fianchi, muso dello scafo e sul retro della torretta. Nuovi regolamenti furono introdotti nel 1929 quando i colori standard furono cambiati in una tonalità verde scuro. Anche i simboli standard furono modificati dal nero al bianco. Furono introdotti nuovi simboli tattici: un grande numero bianco in carattere arabico di 30 cm di altezza che mostrava il numero del caro nel plotone. Un anello colorato mostrava il numero di battaglione (Primo = Rosso, Secondo = Bianco, Terzo = Giallo) Il numero della compagnia era scritto come fosse una frazione con il numero della compagnia al numeratore e quello del plotone al denominatore. Ancora non esisteva uno schema invernale speciale ma i mezzi corazzati erano in Verde scuro per tutto l’anno. Per saperne di più consultate il superbo ”The First Soviet Tanks” di Beskurnikov e Svirin sopra citato.

Fonte: Armada no.14, Zaloga: “The Renault FT Light Tank”, p.44, Andrey Beskurnikov and Mikhail Svirin: ”The First Soviet Tanks (Armada Series No.1).

La mimetizzazione dei carri statunitensi

Schema A1: Olive Drab monocromatico

Era lo schema standard ante-guerra dell’Us Army (Peraltro schema standard anche tra gli anni ’20 e la fine degli anni ’60)

Schema A2: Medium Grey Drab monocromatico

Variante dello schema standard ante-guerra (Il grigio era anche chiamato ”Battleship Grey”)

Schema B1: Mimetizzazione Disruptive con Green, Dark Sand, Light Sand e Black

In questo schema (riportato nell’Ordonance Bulletin no.1867) non esisteva un vero e proprio colore di base. Piuttosto era formato da macchie irregolari e angolate di Green, Dark Sand e Light Sand separate da linee irregolari di Black. Il Dark Sand è stato indicato come essere un ”giallo carico” mentre il Light Sand come un ”crema chiaro”.

Schema B2: Mimetizzazione Disruptive di Dark Green e/o Brown sopra al Sand

Quando l’Us Army usò i veicoli francesi, come il caro FT-17, sembra abbia usato gli schemi mimetici originali- che sembra fosse lo schema B3. Questo schema era quello con il quale i carri venivano consegnati e non si perdeva tempo a ridipingerli.

Fonti: J.D. McKaughan: “US World War One Vehicle Camouflage”, in “Museum Ordonance”, September 1995, Zaloga: “The Renault FT Light Tank”, p.46.

La mimetizzazione dei carri italiani

Schema A: Dark Green monocromatico

Era lo schema iniziale. Il colore aveva probabilmente una finitura leggermente lucida.

Schema B1: Mimetizzazione Disruptive di Sand e Dark Brown su Dark Green

Questo schema venne subito dopo lo schema A: grandi strisce ondeggianti e con bordi netti di Sand e Dark Brown su Dark Green. Le strisce non seguivano alcuno schema standard

Schema B2: Mimetizzazione Disruptive di sand e Dark Brown sopra Dark Green

Schema introdotto qualche tempo dopo lo schema B1: stavolta il Sand ed il dark Brown sopra al Dark Green avevano la forma di piccole macchie.

Fonti: Tauro Model kit “Fiat 3000 mod. 21 Ia serie”. Questo è tutto quello che sono riuscito a trovare. Consigli ?

Fonte: Sito Landship