Autocostruire in scala 1/76 di Andy Lang – Parte 1 di 4

Il weathering con le matite di Trevor Mc Tavish
30 Giugno 2011
Consigli per gli ”aerocivilisti” di Massimo Santarossa
14 Luglio 2011
Il weathering con le matite di Trevor Mc Tavish
30 Giugno 2011
Consigli per gli ”aerocivilisti” di Massimo Santarossa
14 Luglio 2011
Show all

Autocostruire in scala 1/76 di Andy Lang – Parte 1 di 4

Parte prima – La costruzione dello scafo

1. Uno dei grandi piaceri del modellismo, almeno per me, è avere l’idea dell’aspetto di un particolare modello un volta che sarà completato. Questo divertimento raggiunge la sua forma più pura quando autocostruisco un modello. Le ragioni principali che spingono a costruire da zero un modello sono di solito dovute alla mancanza di un determinato soggetto nella gamma delle ditte produttrici oppure alla qualità dei modelli disponibili. Personalmente trovo i modelli in resina nelle scale piccole piuttosto limitati specialmente nello stampo delle sospensioni e di altri dettagli. Questo non vuole essere una critica ai produttori di modelli in resina in quanto ci sono dei limiti fissi a quello che può essere fatto con uno stampo in resina.

2. Un punto che voglio portare alla vostra attenzione è che autocostruire non è più difficile che superdettagliare o modificare un kit. Secondo me c’è solo una piccola differenza nelle abilità richieste per migliorare un modello discreto o medio per portarlo allo standard richiesto nell’autocostruzione. Comunque molti modellisti, molto esperti nella modifica o nel super-dettaglio, sembrano intimoriti dall’autocostruzione. La differenza più ovvia è data dal tempo necessario in quanto non potete mettere insieme un modello autocostruito in un paio di serate. In questa serie di articoli voglio illustrare le basi dell’autocostruzione di modelli in scala 1/76, facendo riferimento ad un particolare progetto modellistico.

3. Se state autocostruendo per la prima volta vi farò iniziare con un progetto relativamente semplice come il carro russo T60 al quale farò riferimento in seguito. (Partire con un modello difficile come un A9 britannico o un Somua S35 francese potrebbe avere come risultato che vi stancherete e lascerete perdere l’autocostruzione non ripensandoci mai più). Il piccolo T60 è l’esempio più facile di autocostruzione con il quale mi sono trovato a lavorare – lo scafo e la torretta sono piastre piatte, ci sono veramente pochi rivetti e i componenti delle sospensioni possono essere presi direttamente, senza necessità di modifiche, da un paio di kit in scala 1/76. Farò riferimento a questo modello in diversi passaggi della mia discussione.

4. Darò per scontato che avete già qualche esperienza di modellismo e non farò una discussione troppo approfondita sugli attrezzi. Il mio armamentario è piuttosto ridotto e comprende un tagliabalsa con lama diritta, a sega e poche lime lunghe – con sezione triangolare, rotonda e quadrata. Per carteggiature pesanti uso una lima a coda di topo e una limetta di carta per unghie. Ho trovato che la finitura finale è migliore se viene fatta con carta abrasiva fine e grattando con il lato di una lama di un coltello. Una aggiunta recente è un trapano a mano con una buona selezione di punte – io ho punte con diametro da 0,3 – 0.5 – 0,7 e 0.9 mm. Una riga di metallo di solito si ritiene sia essenziale, ma io ho sempre preferito quella in plastica trasparente che permette di vedere il plasticard sottostante. Non mi sembra di essermi tagliato molto e il principale problema è che la lama del coltello taglia con regolarità una sottile fettina del bordo della riga. Comunque la sostituzione è economica (della riga non delle mie dita !)

5. Adesso una parola sui piani è, a questo punto, appropriata. Dobbiamo sempre essere consapevoli dell’importanza di avere un piano decente se dovete fare del modellismo e le varie fonti sono piuttosto ben conosciute. Non preoccupatevi se avete un piano bello e perfetto però nella scala sbagliata perché può essere facilmente ridotto o ingrandito usando una fotocopiatrice moderna. Come riferimento il fattore scala per ridurre un piano in scala 1/35 alla 1/76 è di 0,46. Le moderne fotocopiatrici commerciali non sembrano in grado di effettuare il passaggio in una sola volta quindi riducete il vostro piano in scala 1/35 con un fattore 0,68 e quindi ripetete il processo (0.68 x 0.68 = 0.46) usando la prima fotocopia del piano.

6. Lavoro sempre a partire da una fotocopia del piano originale per una ragione che vi diverrà subito chiara, oltre al fatto che con questo sistema si conserva il materiale originale. Anche se voi avete un piano di lusso che mostra una sezione trasversale dello scafo probabilmente troverete che il profilo dello scafo è coperto dai cingoli e da altri dettagli ma di solito non è troppo difficile ricostruire la vera forma dello scafo per mezzo di una sezione del piano che si proietta sul lato più elevato delle altre viste.

Inizio

7. Il punto di partenza logico per una autocostruzione è lo scafo ed il metodo di costruzione che viene generalmente accettato è quello di costruirlo piastra per piastra con il sopra, il sotto e la parte posteriore sovrapposta ai lati dello scafo. Ho detto prima come sia necessario calcolare lo spessore della parte superiore, inferiore etc quando vengono segnati e tagliati i lati dello scafo. Una decisione che va presa a questo punto riguarda lo spessore del palsticard usato per la costruzione di base dello scafo. La regola generale dice che 20 thou è uno spessore buono per molti soggetti in scala 1/76 sebbene 30 thou (millesimo di pollice = 0,025 mm ) possa essere necessario per modelli più grandi come il carro russo T3. Presa questa decisione, preparate l’elevazione laterale disegnando su linee parallele verso il bordo del lato dello scafo e muovendola per una distanza equivalente a 20 thou (circa 0.5 mm). Questa è la dimensione e la forma attuale che dovrete tagliare per ottenere un lato dello scafo.

8. Poi tagliate alcune piccole strisce di Sellotape o di nastro per mascherature e incollatelo ad un progetto fotocopiato al foglio di carta di 20 thou. Prendete un set di compassi, o montate un ago sul vostro minitrapano a mano e picchiettate attraverso la carta sulla plastica ad ogni angolo dall’elevazione laterale. Delicatamente rimuovete il piano e unite i punti sulla carta con una matita sottile prima di ritagliarla con un coltello affilato. Quando preparate il secondo lato dello scafo, incollate di nuovo il piano come fatto prima e ripassate sui fori che sono già stati fatti in precedenza con il vostro ago (o qualsiasi altra cosa) prima di ripetere il processo. La bellezza di questo metodo è che è semplice e premette di ottenere due lati dello scafo identici. Comunque come si può vedere questa tecnica non può essere usata per soggetti di mezzi che hanno i lati inclinati verticalmente (come l’A9) o orizzontalmente (come la parte frontale del carro russo BT) perché la vista dei lati è angolata. In questa prova la forma dei lati dello scafo deve essere costruita con fogli di plastica.

9. Il compito successivo è tagliare una striscia di carta di 20 thou con la quale realizzeremo la parte superiore, inferiore, le piastre etc. La larghezza di questa striscia sarà la grandezza di questi pezzi. La striscia sarà tutto quello che vi necessita per lo scafo di un carro che ha un design di base semplice (come il T60), ma molti veicoli dovranno avere dei lavori della sovrastruttura che saranno sopra – sovrapposti – i cingoli e pezzi più grandi che saranno necessari. Queste dovranno essere realizzate da una striscia più grande. La lunghezza di ogni pezzo singolo può essere presa dal disegno ma dovete fare attenzione a mettere i pezzi sovrapponendoli dove sarà appropriato. Se due piastre si devono unire a circa 90 gradi una sarà sopra all’altra ed è più facile che smussare i due spigoli ad un angolo di 45 gradi. Angoli più acuti o ottusi richiedeno di essere smussati.

10. La necessità di smussare gli spigoli di due pezzi che si uniscono insieme va contro il fatto che il plasticard di ogni spessore è tridimensionale. Se gli spigoli dei due pezzi si incontrano con un angolo acuto non sono smussati e quindi si forma un canale a forma di V alla giunzione. Questo è sbagliato e sgradevole da vedere e rende la struttura molto debole. È veramente vitale smussare lo spigolo in modo che le due piastre possano stare ordinatamente insieme. Lo si può fare semplicemente usando una lima o il bordo della lama di un coltello. Un altro punto da tenere presente nella preparazione di base dello scafo del veicolo è di realizzare ogni apertura (per i portelli, griglie motori, etc.) prima di montare o, quando appropriato, di installare le griglie e simili. Diro di più sulle griglie motori in seguito.

11. Venti thou di spessore non è uno spessore realistico per lo scafo e la parte superiore della torretta, in scala 1/76, in quanto equivale a circa 40 mm di corazzatura, comunque questo è solo apparente se si intende lasciare aperti i portelli dello scafo o la torretta. Il problema può essere parzialmente aggirato facendo un ”sandwich” di plasticard per il tetto o qualsiasi altra cosa, nel quale il portello andrà tagliato. La parte superiore del ”sandwich” è tagliato da un foglio da 10 thou e la richiesta apertura del portello è ritagliata nella corretta dimensione. Sotto viene incollato un altro pezzo di plasticard con una apertura più grande che può essere tagliata. L’apparente spessore, visto da sopra (fuori da veicolo) è quello del plasticard da 10 thou mentre viene mantenuta la resistenza strutturale del plasticard da 20-30 thou.

12. Probabilmente scoprirete che l’azione di ritagliare le varie parti richieste causa la compresa di un piccolo bava lungo il bordo del foglio di plastica – rimuovetelo con la lama di un coltello o con della carta abrasiva a grana fine. Ora è teoricamente possibile iniziare ad assemblare la struttura base comunque se si incollano insieme nella forma attuale mancherà di rigidità e sarà incline a flettere. Per rinforzare l’intero mezzo sono necessari delle paratie o dei supporti interni. La forma di queste sarà generalmente la forma della sezione trasversale, ma abbiate cura di calcolare lo spessore dei lati e delle parti inferiore e superiore dello scafo. Con il metodo di costruzione che ho mostrato prima le paratie saranno di 40 thou più strette della striscia nella quale sono tagliate la parte superiore, inferiore, le piastre della corazza, etc. Paratie trasversali sono la norma ma paratie anteriori e posteriori sono a volte importanti di solito sono usate per sostenere una struttura a con tetto in stile increspato quale per esempio la parte di cofano sul motore. Il numero esatto di paratie necessarie dipenderà dalle dimensioni e dalle proporzioni del vostro modello ma di solito ne metto una più o meno ogni mezzo pollice.

Assemblaggio di base

13. Si può ora iniziare ad assemblare lo scafo ma prima bisogna dedicare alcuni minuti ad assicurarsi che ogni cosa sia pronta per l’assemblaggio. E’ molto frustante, per non parlare della difficoltà, doverlo smontare di nuovo. Preparate alcune piccole strisce di Selloptape o nastro da mascheramento in modo da tenere insieme il tutto mentre la colla sta asciugando. Iniziate l’assemblaggio incollando un lato dello scafo alla base quindi aggiungete una paratia interna, il secondo lato e quindi le piastre della corazza, la parte posteriore, anteriore etc. Usate sempre della colla liquida per incollare i vari pezzi insieme, la colla in tubetto tende a seccare troppo velocemente e così impedendo i piccoli aggiustamenti che potrebbero rendersi necessari. La colla in tubetto può essere usata per rinforzare le unioni interne e può essere usata abbastanza liberamente senza però arrivare a fondere la plastica.

14. Ci sono molti punti da tenere presenti in merito all’intera procedura della costruzione di base. Provate ad essere precisi nel segnare e tagliare i diversi componenti – è possibile cercare di arrivare ad una accuratezza di almeno di 0.5 mm, probabilmente meno. Anche piccoli errori, particolarmente in lunghezza, saranno molto visibili quando monterete le sospensioni. In connessione con questo, provate a prendere l’abitudine di scartare ogni cosa che sapete essere sbagliata o sotto lo standard. Quando montate lo scafo di base, fate molta attenzione ad assicurarvi che ogni cosa sia quadrata come dovrebbe essere. Non date credito solo al vostro occhio, utilizzate delle squadre da disegno o qualsiasi cosa che vi assicuri che l’angolo sia di 90 gradi. Se può essere di qualche consolazione l’esperienza non è garanzia di avere un occhio ”giusto” (come ho provato recentemente a mie spese).

15. Una volta che la struttura di base dello scafo è stata montata mettetela da parte per farla ben asciugare – questa fase prenderà 24 ore o giù di lì. Può essere quindi riodinato che di solito significa rimuovere la leggera sovrapposizione della parte superiore dai lati dello scafo e la rimozione di ogni bava che si sia sollevata tra i due punti di unione. Questo processo può meglio essere fatto grattando con il lato della lama del coltello e rifinendo con carta abrasiva sottile.

Segue …

THOU MM
10 0,25
20 0,50
30 0,75

Fonte

L’articolo originale è stato pubblicato sulla rivista Tankette edita dalla MAFVA (http://www.mafva.net/). L’articolo tradotto è presente sul sito http://www.landships.freeservers.com/ alla pagina http://www.landships.freeservers.com/lang_on_scratchbuilding.htm. Si ringrazia l’autore e il presidente della MAFVA per l’autorizzazione alla traduzione.