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Robert Surcouf, l’ultimo Corsaro – A. De Lellis


Saint-Malò, situata,sulla costa nord della Francia, oltre che essere da sempre un porto strategico nelle vicende belliche contro l’Inghilterra, (i tedeschi stabilirono lì la famosa base dei famigerati U-Boot), è stata in passato culla di illustri uomini di mare, ricordiamo Jacques Cartier, esploratore e fondatore del Quebec, e nonché terra natia di molti corsari. Nei pressi di Saint-Malò, nasce anche Robert Surcouf nel Dicembre del 1773, corsaro francese che operò contro l’Inghilterra, sopratutto nei mari indiani. Una leggenda vuole che Surcouf abbia scelto la carriera di corsaro, per arricchirsi in fretta e sposare la donna amata, la quale mano gli sarebbe stata concessa solo se il giovane Surcouf fosse diventato ricco, ma in realtà Surcouf aveva preso il mare già molto giovane ed oltretutto proveniva da una famiglia agiata. Il 3 Novembre 1786 all’età di dodici anni, si imbarca sul “brick” le Heron, e ben presto verrà nominato luogotenente a bordo dell’Aurore.

Nel 1793, la flotta francese era ridotta allo stremo delle forze, le navi inglesi che battevano le coste della Francia facevano strage dei pochi vascelli rimasti. Il 31 Gennaio dello stesso anno, la Francia emanò un decreto che autorizzava la guerra da corsa contro gli inglesi, decreto che provocherà la forte reazione dell’Inghilterra, sopratutto nella persona dell’allora giovane deputato Geoges Canning, (del quale Surcouf diventerà la “bestia nera”). Con Canning L’Inghilterra attuò nei confronti dei marinai e corsari francesi, una forma di prigionia che consisteva in carceri galleggianti organizzati su navi dismesse ancorate a Chatham nei pressi di Portsmouth, dove i prigionieri venivano lasciati morire di malattie come scorbuto e tifo, e costantemente sottoposti alla violenza dei soldati inglesi. L’errore di Canning, fu imprigionare su una di queste navi prigione il fratello di Surcouf, Charles per il quale Surcouf tentò di negoziarne la liberazione, alimentando il suo istinto corsaro e l’odio verso l’Inghilterra. Tra il 1793 ed il 1797 l’Inghilterra perderà 1800 bastimenti in più della Francia e questo in gran parte grazie alla guerra da corsa ed ai corsari. La strategia di Surcouf, fu da sempre quella di attaccare sistematicamente le navi mercantili inglesi, per colpire l’economia stessa della nazione che oltretutto nel 1801 si trovava alle prese con il colera dilagante per le sue strade. Le compagnie assicurative della city faticavano a risarcire le vittime di quel “diavolo di Surcouf “, come veniva etichettato sui giornali locali. Questa forma di lotta, poteva essere ben più distruttiva della stessa guerra, e fu adottata anche dallo stesso Bonaparte successivamente alle imprese di Surcouf. L’Inghilterra era ormai sulle tracce di Surcouf, che accumulava un successo dietro l’altro, facendosi beffa di chi cercava di catturarlo. In particolare ricordiamo un episodio, durante il quale il corsaro al comando di un piccolo mercantile, incrociò una nave da guerra di Sua Maestà ben armata. Surcouf una volta issata la bandiera inglese, si spacciò per un’ufficiale della marina di Sua Maestà, che riportava in patria una preda francese, asserendo che Surcouf era stato catturato ed era ormai in viaggio per la prigione di Madras. Il capitano della nave da guerra inglese, venne in seguito processato per essere stato beffato in tale modo dallo stesso Surcouf. L’idea di portare via il fratello dall’inferno delle prigioni galleggianti, si realizzò nel 1801, con la presa del Kent. Questa è sicuramente l’azione più imponente portata a termine da Surcouf, che in quel periodo aveva come base l’Ile de France, oggi le Mauritius.
Il Kent, era una nave armata di 40 cannoni con a bordo 437 uomini e molti passeggeri Europei. Sourcouf era al comando della Confiance armata di 18 pezzi e 190 uomini. Nonostante la notevole inferiorità, Surcouf resistette alla bordata del Kent, e mandò La Confiance a cozzare contro il Kent, per dar vita ad un furioso abbordaggio che arrise al corsaro. A bordo del Kent vi era anche un personaggio di spicco, Lord Saint John, dal quale si fece giurare che contro la sua liberazione, avrebbe provveduto a far scarcerare il fratello Charles, cosa che poi effettivamente avvenne, e che portò alla nascita di una buona quanto inconsueta amicizia tra il passeggero del Kent ed il corsaro. La presa del Kent, portò oltretutto nelle tasche di Surcouf notevoli ricchezze che fecero abbandonare provvisoriamente al corsaro l’attività in mare. Come a tutti i lupi di mare però, la vita di terra andava stretta a Surcouf, e la morte del fratello nel 1807, per il quale aveva lottato durante tutti questi anni, fece riprendere al corsaro la viadel mare al comando del Revenant, terrorizzando con le sue azioni l’Inghilterra per 2 anni, ma mantenendo sempre un comportamento umano con i suoi prigionieri, specialmente se donne. Poco prima della sua incoronazione, Bonaparte decorerà il corsaro con la Légion d’honneur, e sarà tra i primi a ricevere il riconoscimento direttamente da Napoleone. Il suo decesso avverrà nel settembre del 1827, con grande tristezza dell’intera Francia, e del suo amico Lord Saint John,passeggero del Kent ed unico inglese a piangere la sua scomparsa.

Navi sotto il comando di Surcouf:
la Créole,
la Clarisse,
la Confiance,
le Revenant